Nelle ultime settimane, invece, la polizia cantonale ha diffuso una statistica che mette i brividi e che si riassume in una cifra: l’11% in meno di inchieste finanziarie. Ma, come ha dichiarato il Commissario Fabio Tasso alla RSI, “in realtà la criminalità economica è massicciamente aumentata”. Come si spiega dunque questo ossimoro? Con il fatto che la Sezione dei reati finanziari ha chiesto al Ministero Pubblico di affidarsi a loro solo quando è davvero necessario, per le inchieste più importanti insomma. Come facilmente immaginabile trattasi di indagini piuttosto complesse e le risorse sono quelle che sono. Altri dati snocciolati dal Commissario Tasso alla radiotelevisione pubblica: rispetto alla media del periodo 2009-2015, il reato di truffa è aumentato del 158%, la falsità in documenti del 216%, l’appropriazione indebita del 156%. Sulle nostre bocche, oltre alla parola “crisi”, alle parole “filibustieri”, “disonesti”, approfittatori” - coloro che di certo incidono e parecchio su queste statistiche pur non appartenendo alle organizzazioni criminali - vogliamo però aggiungerci anche la parola “mafia”? Così, come ipotesi di lavoro….