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Cronaca
25.06.2017 - 20:160
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Seguiva mia madre, la voleva terrorizzata. E minacciava di ucciderla e di uccidersi". Il terribile racconto della figlia della donna uccisa a Ascona

La 22enne ha voluto rilasciare un'intervista, "affinché nessuno debba più perdere le persone care". Il patrigno era gelosissimo, dopo una denuncia non poteva avvicinarsi alla moglie, ma... E in Macedonia la minacciò con una pistola

ASCONA –  A pochi giorni dal dramma, la figlia della donna macedone uccisa dal marito, da cui si stava separando, nell’autosilo della Migros di Ascona, ha voluto rilasciare un’intervista al Quotidiano della RSI. Lei, 22 anni, non è figlia dell’uomo che, dopo aver sparato alla donna, ha tentato il suicidio.

Con voce salda, nonostante il dolore, che cede alle lacrime solo in alcuni passaggi, spiega che vuole parlare “non per me, ormai mia mamma non c’è più”, bensì per le persone che si trovano nella stessa condizione: ovvero, vittime di stalking. “O stai con me o io ammazzo te e anche me stesso perché senza di te non voglio stare, e non mi interessa se i nostri rimangono senza genitori”, ripeteva l’uomo alla moglie.

È agghiacciante il suo racconto, a partire dal matrimonio con quello che è il suo patrigno, inizialmente gentile con lei, ma subito gelosissimo della madre. “La accusava di avere un amante e diceva di avere le prove. Lei non poteva nemmeno andare a lavorare o a far la spesa da sola, perché lui la seguiva e la chiamava per vedere che fosse andata sul serio a far la spesa”.

L’uomo ha quattro figli, che non vivono da tempo in casa, mentre la 22enne che ha parlato ha una sorella di 15 anni. La madre, per il loro bene, si è adeguata alla gelosia del marito, sino a quando lui tre mesi fa ha minacciato con un coltello sia lei che le figlie ed anche un familiare amico della coppia.

“Eravamo stufe, soprattutto io, di vederla soffrire, e di fare la cameriera a casa sua”, spiega la ragazza, parlando della denuncia. In una vacanza in Macedonia, l’uomo avrebbe addirittura puntato una pistola alla tempia della donna.

La giovane è convinta che nel paese d’origine il patrigno avesse un arsenale di armi.

“O stai con me o io ammazzo te e anche me stesso perché senza di te non voglio stare, e non mi interessa se i nostri rimangono senza genitori”, era la minaccia del 54enne, appunto, a cui nessuno credeva, anche se piano piano la figlia della donna ha iniziato ad aver paura.

Lui era aggressivo, “pazzo”, lo definisce. Non poteva avvicinarsi alla moglie e alle ragazze, ma “la seguiva tutte le sere, veniva sotto casa, la seguiva al lavoro in auto, facendosi vedere. Voleva che lei fosse sempre spaventata e sotto minaccia”.

E pochi giorni fa, l’omicidio. Nonostante l’uomo non si potesse, in teoria, avvicinare a lei. “Spero che cambi qualcosa nella legge, non voglio che nessuno perda ancora le persone care perché non si può fare niente”, piange la giovane.
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