CRONACA
Onestà fa rima con normalità. "Cosa direi alla cassiera che ha restituito 10mila euro? Brava, hai fatto il tuo lavoro. Non avevo dubbi"
La vicenda che ha coinvolto la collaboratrice della Coop di Losone, ha fatto il giro dei media. Ma non sorprende il portavoce Coop Regione Ticino: "sincerità e lealtà sono presupposti per lavorare da noi. A memoria, è la somma più alta trovata. Mondo disonesto? Lo dice lei..."
LOSONE – 10mila euro trovati in una busta, e consegnati con un sorriso, senza minimamente pensare di intascarli. Il volto di Fabro Ayik De Brito, cassiera presso la Coop di Losone. Il suo gesto è finito in prima pagina, malgrado lei abbia specificato di non sentirsi affatto un’eroina.

Una storia di onestà in mezzo, purtroppo, a molte che lasciano poche speranze. Ne abbiamo parlato con il portavoce di Coop Regione Ticino, Mirko Stoppa, che, come la commessa, non è affatto sorpreso.

“La collaboratrice, a parte il buon senso mostrato, ha seguito le nostre procedure. Abbiamo infatti delle norme ben precise. Ha dunque consegnato la busta all’ufficio informazioni, ed è partita la profila, che è indipendente della somma o dell’entità dell’oggetto trovato. Si cerca sempre di trovare il proprietario, o perché esso si presente e torna a cercarlo, coi soldi è più difficile. Con la sorveglianza, interna e questa volta soprattutto esterna, e l’aiuto della Polizia, siamo riusciti a risalire all’identità della persona. Essendo una cifra alta, hanno fatto tutte le verifiche del caso”, ci racconta.

È la somma più alta mai trovata? Insomma, è considerevole!

“Non ho lo storico, ma penso di sì, almeno a livello ticinese negli ultimi vent’anni. Non rammento cifre del genere comunque”.

Il proprietario si è accorto di averli persi?

“Non glielo so dire, non gli ho parlato. Posso dire che quando è venuto in negozio era particolarmente grato, tremava un po’, era secondo me emozionato, perchè è stato felice di trovare i soldi. L’unica cosa che so di lui è che è un cittadino germanico residente a Ascona”.

Si aspettava, dunque, che la vostra collaboratrice agisse come ha fatto?

“Certo, non ho assolutamente mai pensato a un comportamento diverso. Al di là dell’etica della persona, è uno dei presupposti per lavorare da Coop. Vogliamo onestà, sincerità, lealtà. Ovvio che con 10mila euro uno può essere tentato ma sono totalmente sicuro di lei come degli altri collaboratori. A mia memoria, non ci sono casi di appropriazione di soldi o oggetti trovati nei negozi”.

Però è sorpreso dal clamore mediatico della vicenda?

“Per una volta almeno c’è una bella notizia, non solo sangue e furti! Il fatto che non sia caduta in tentazione mi fa ben sperare che sia da esempio non solo ai collaboratori e alla famiglia ma anche all’esterno, per dire che l’onestà paga. Sull’ingigantimento della notizia non spetta a me prendere posizione, noi ci tenavamo a rendere pubblico il bel gesto, eclatante poiché si parla di 10mila euro. A me ha colpito, onestamente, di più il fatto che qualcuno perda una cifra simile”.

La stessa cassiera ha detto di non sentirsi un’eroina.

“Esatto, per lei era normale e naturale. Trovo degli oggetti che non sono miei e mi comporto di conseguenza, è stato il suo pensiero”.

Cosa le direbbe?

“Brava, hai fatto il tuo lavoro. Mi fa piacere che si sia anche esposta, succede regolarmente di trovare oggetti di un certo valore o soldi che passano in secondo piano perché di entità minore, anche se non per forza a livello emotivo. Sarà premiata? Ha ricevuto un mazzo di fiori e i complimenti del gerente e della direzione di Coop. Come le dicevo, non avevo dubbi su questo. Immagino che anche in altri grandi magazzini ci siano procedure simili. Noi seguiamo un protocollo, e se nessuno reclama i soldi essi finiscono nel fondo sostenibilità di Coop, non nelle casse”.

Se una notizia di onestà fa così rumore, significa che tendenzialmente si crede che chiunque sia disonesto, non pensa?

“Questo lo dice lei. Forse vivo in un ambiente sano, conosco tante persone oneste che lavorano, faticano, pagano le imposte, rispettano la segnaletica stradale. Conosco pochi disonesti, i miei amici al massimo prendono una multa per divieto di parcheggio, e se sgarrano pagano ciò che devono. Se qualcuno mi chiederà dei 10mila euro, non ho nessun problema a dire che l’avrei consegnato, non è una questione di entità della cifra”.

Nella foto, la cassiera Fabrik Ayik De Brito riceve un mazzo di fiori dal gerente dell'Ipermercato Cattori Markus Wadvogel

Paola Bernasconi

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