CRONACA
Quando la vita è ingiusta: il centauro morto era papà da cinque giorni
La vita della famiglia è cambiata due volte in una settimana: prima, l'evento più felice per una coppia, la nascita di un bimbo. E cinque giorni dopo, un automobilista ubriaco l'ha mutata di nuovo, nella maniera più inimmaginabile e tragica possibile
CRONACA

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SIGIRINO - Una vita spezzata è sempre una tragedia inimmaginabile, a qualunque età accade e in qualsiasi modo. Ci sono poi drammi che colpiscono e fanno dire che spesso no, il mondo non è proprio giusto.

La morte del centuaro 36enne ieri a Sigirino, investito dalla vettura di un coetaneo con tasso alcoolemico più alto del consentito, dopo aver causato già il panico per delle manovre azzardate. Infatti, come ha reso noto la Polizia, essa era già stata avvisata e stava preparando le vetture per inseguirlo e fermalo.

Troppo tardi, purtroppo. Sul luogo dell'incidente, pare non vi sia neppure il segno di una frenata: non si è fermato mentre travolgeva il coetaneo.

36 anni, italiano domiciliato nel Luganese, stava tornando a casa probabilmente dal lavoro, dove lo attendeva la felicità: il particolare più triste di tutta la vicenda è infatti quello che l'uomo era diventato papà da appena cinque giorni.

La moglie, col piccolo, lo aspettava a casa, per un weekend da neogenitori, fra poppate, dormite, visite e gioia. Non ci sarà nulla di tutto ciò. La vita di questa famiglia è cambiata, all'improvviso, e per la seconda volta in una settimana. Se cinque giorni fa i due avevano vissuto l'evento più felice della loro vita, ieri sera alle 17 la tragedia, inimmaginabile, li ha colpiti. Un bambino dovrà crescere senza un padre, addirittura non potrà serbarne alcun ricordo, e la mamma si ritrova sola con il suo pargoletto, a dover fronteggiare il dolore e contemporaneamente a riuscire a dargli tutto l'amore possibile per colmare un'assenza che nessuno cambierà mai.

A volte, davanti alla vita, si rimane senza parola. Non è giusto, no, non lo è. 

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