CRONACA
Da quartieri a... delusione. Mendrisio e l'aggregazione, "non è stato e non è facile sentirsi veramente parte integrante di una città venendo da una realtà comunale autonoma"
Il commissario di Quartiere Genestrerio Remo Vanini mette in evidenza un disagio fra gli ex quartieri momò. "La loro insoddisfazione è laese". È uno dei punti del programma di Samuele Cavadini, "Mendrisio si è autodefinita Città, bisogna ascoltare le segnalazioni e prevedere progetti anche a medio termine"
MENDRISIO – “Mendrisio si è autodefinita Città, ma è l’insieme di antichi borghi dalla forte identità. Le comunità dei singoli quartieri hanno esigenze e proble matiche quotidiane uniche e ben diverse le une dalle altre. Spetta all’autorità comunale adattarvisi, valorizzando le caratteristiche e peculiarità di ogni quartiere, migliorando sensibilmente la qualità di vita dei suoi abitanti”, si legge nel programma politico presentato da Samuele Cavadini, liberale, a supporto della sua candidatura a sindaco di Mendrisio.

Come viene vissuto il tema dai cittadini? Opinione Liberale ha raccolto il parere di Remo Vanini, commissario di Quartiere Genestrerio. “Non è stato e non è facile sentirsi veramente parte integrante di una città venendo da una realtà comunale che, fino a pochi anni fa, era completamente autonoma. I primi tentativi di partecipazione non hanno sino ad ora portato ai risultati che egoisticamente ognuno di noi si attendeva. L’insoddisfazione negli ex Comuni aggregati è palese e non si intravvedono correttivi nell’attività davvero limitata delle Commissioni di Quartiere alle quali non sono concessi spazi per promuovere progetti di grande respiro”.

Un j’accuse, insomma, che palese una grande insoddisfazione di una Città che, da queste parole, appare ancora un’unione di quartieri senza un vero sentimento comunitario.  Un dibattito certamente interessante da aprire, non solo a Mendrisio ma anche in altre Città aggregate, da Lugano a Bellinzona.

“È indispensabile trovare una vera capacità di dialogo fra autorità e Quartieri, fra Comune e cittadini, fra cittadino e cittadino. Questo è probabilmente l’aspetto centrale per la creazione di una comunità coesa attorno a idee comuni”,  prosegue.

In effetti, Cavadini, dopo aver messo a fuoco il problema, ha elaborato qualche strategia. “Il primo passo da compiere è quello di ascoltare e rispondere concretamente alle segnalazioni del cittadino e delle Commissioni di Quartiere”, si legge nel suo programma. “Il secondo grande capitolo è invece quello dei progetti a medio termine. E il motto in questo senso è: La vostra opinione conta! Il mio obiettivo è quello di allestire sondaggi fra la popolazione dei quartieri su questioni mirate e puntuali per conoscere il parere della popolazione”.  Dunque, fornire ascolto, come chiede Vanini.

“Un secondo capitolo è invece quello di incrementare i servizi offerti dallo sportello elettronico, dando alle cittadine e ai cittadini che lavorano o con necessità particolari, la possibilità di accedere digitalmente a tutti i servizi del Comune”, prosegue il liberale.

“In quest’ottica, Samuele Cavadini dice bene quando presenta non solo obiettivi prioritari ma anche progetti a medio termine, con una visione concreta della necessità di sentirsi un’unica comunità. Serve potersi sentire partecipi, ascoltati, coinvolti proprio per valorizzare le singole comunità e miglio-rare la qualità di vita di ognuno. E se “la mia opinione conta” allora significa che insieme possiamo veramente costruire la nostra città”, commenta a sua volta Vanini.

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