LUGANO – Helvetia Christiana torna all’attacco. L’associazione divenuta famosa per aver chiesto di poter dire un rosario ai margini del Gay Pride, permesso negato dal Municipio luganese e per cui ha deciso di ricorrere in Governo, risponde dopo diversi giorni alle accuse di Lorenzo Quadri. “I media ticinesi hanno dato ampia diffusione a dichiarazioni dell’on. Lorenzo Quadri riguardanti l’Associazione Helvetia Christiana. Tali dichiarazioni venivano ad avallare la decisione del Municipio di Lugano di negare l’autorizzazione a Helvetia Christiana di pregare un Santo Rosario in pubblico. Il municipale non si è limitato a spalleggiare i suoi colleghi. Egli si è anche lasciato andare a pesanti, quanto infondate, critiche a Helvetia Christiana. Essendo il caso adesso al vaglio del Consiglio di Stato, avevamo deciso di non rispondere. Richiesti, però, da autorevoli giornali del Cantone, lo facciamo adesso con questo breve comunicato”, si legge.