“Sono già partite della cause contro i raccoglitori dei dati, anche milionari, per contestare l’abuso di dati, per far vedere che non sono conformi. Dovranno investire tanti soldi per dare un servizio più trasparenti, dando la possibilità per esempio a chi si rende conto di aver fornito troppi dati di rifarsi una vita online, con un nuovo profilo e la cancellazione dell’altro. Rischiano di essere meno simpatici da usare? Tornerebbero quello che erano in origine, dei luoghi dove ci si trova senza l’angoscia di essere schedati, giudicati, ma si potrà chiacchierare serenamente. Importante per me è questo cambiamento, perché in molti pensano di essere in un posto libero invece sono controllati. Un altro punto di questa nuova legge è la protezione dei dati stessi, se qualcuno ruba delle password o degli account c’è l’obbligo da parte dei fornitori di denunciare il furto: spesso non lo fanno, e gli utenti non possono difendersi. Ora l’obbligo è molto severo, con sanzioni che possono arrivare a percentuali di fatturato significative, che potrebbero far crollare un’azienda. Mi auguro dunque ci sia anche più trasparenza, perché se non so che i miei dati sono stati rubati non posso far nulla”.