BELLINZONA – Una cinquantina di collaboratori dell'Amministrazione cantonale saranno incaricati di sperimentare il progetto "Telelavoro in Amministrazione cantonale". È quanto deciso dal Consiglio di Stato, "facendo seguito alla mozione 'Meno traffico e costi, per lo sviluppo, qualità di vita e migliore conciliabilità tra lavoro e famiglia grazie al telelavoro', presentata nel 2017 da Nicola Pini e Natalia Ferrara.
"Il Consiglio di Stato – si legge nel comunicato stampa – aveva istituito un Gruppo di lavoro interdipartimentale, coordinato dalla Sezione delle risorse umane, con il compito di definire le condizioni quadro e le modalità d'attuazione per la realizzazione di un progetto pilota di telelavoro nell'Amministrazione cantonale, così come di individuare i servizi più idonei a partecipare al periodo di sperimentazione".
La fase sperimentale "si estenderà sull'arco di un anno e che coinvolgerà una cinquantina di collaboratori, prevede la possibilità di lavoro a distanza svolto al domicilio del dipendente o, in casi particolari, in una sede di servizio alternativa nelle vicinanze del suo domicilio".
"Il lavoro a distanza – precisa la nota – potrà essere autorizzato per una durata a partire da mezza giornata fino a un giorno alla settimana, in base al grado d’occupazione".
"L'obiettivo del progetto pilota – conclude il comunicato – è quello di permettere una sperimentazione per approfondire e valutare la possibilità di introdurre, in futuro, un modello di lavoro complementare che tenga in considerazione anche il tema della conciliabilità tra lavoro e famiglia, così come quello della mobilità".
red.