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Cronaca
30.01.2019 - 12:080

Il frontalierato dell'alcool "un fenomeno sociale". Da Como chiedono un incontro coi Municipi momò

Ieri in Consiglio Comunale è passata una mozione che chiede maggior presenza delle forze dell'ordine a causa dei giovanissimi che vanno a ubriacarsi a Ponte Chiasso. "Gli abitanti hanno diritto alla tranquillità"

PONTE CHIASSO – Tempo fa, si parla di un anno e mezzo fa, una donna ubriaca che diede in escandescenze al bar Agorà di Ponte Chiasso portò alla luce quello che alcuni gerenti hanno definito un problema: ovvero, i giovani ticinesi che oltrepassano il Confine per bere.

“200-300 persone arrivano dalla Svizzera. Il problema è che spesso sono già ubriachi quando passano la dogana, oppure comprano le birre e i superalcolici poco prima di entrare in Italia. Si riuniscono a bere nella piazzetta. Secondo me, ci sono due fattori. Passando la frontiera si sentono meno controllati, e non hanno paura della Polizia italiana, mentre di quella svizzera sì. E qui da noi la birra si può vendere già a 16 anni, mentre da voi no”, disse in un’intervista esclusiva a TicinoLibero, ai tempi, il gerente del locale.

Seguirono incontri con le autorità chiassesi. Ma, stando al Corriere di Como di oggi, i problemi non sono cessati. Il frontalierato dell’alcool debve essere combattuto, secondo gli italiani.

In Consiglio Comunale a Como è passata una mozione per chiedere una maggiore presenza di forze dell’ordine, addirittura all’unanimità. “L’obiettivo è portare ordine e tranquillità a Ponte Chiasso. Se l’Italia è terra di confine questa zona è quella certamente più esposta. Gli abitanti hanno diritto a vivere in tranquillità”, spiega colui che l’ha inoltrata, Alessandro Rapinese.

“Si tratta di un fenomeno sociale. I ragazzi ticinesi vengono a Ponte Chiasso non soltanto perché il bere costa meno ma perché riconoscono la zona come un luogo di degrado, per questo ho chiesto alla giunta di impegnare fondi per interventi diretti: strade, pulizia, area verde, illuminazione. E’ una porta di ingresso non soltanto alla città di Como, ma alla Regione, all’Italia e addirittura all’Unione Europea”, insiste dal canto suo il rappresentante di Fratelli d’Italia Sergio De Santis.

E viene chiesto un confronto con le autorità elvetiche, in particolare i Municipi di Chiasso e Mendrisio. Di nuovo!

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