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Cronaca
13.06.2019 - 11:370

Molinari, e ora? "È nel loro interesse partecipare all'incontro". "Ma se è il caso non ci tireremo indietro"

Schnellmann si augura che gli autogestiti cambino idea: "Prima di proporre soluzioni era importante avere le loro riflessioni sul tema". Marco Borradori: "Meglio andranno le trattative, meglio sarà per loro". E AIDA chiede un coinvolgimento

LUGANO – La Città di Lugano ha invitato i molinari a un incontro per partecipare a un gruppo di lavoro volto a capire dove possa spostarsi l’autogestione quando inizieranno i lavori all’ex Macello.

Ma loro hanno risposto picche: “già 5 anni fa, a uno degli ultimi incontri avuti – con le tre astute “Old Fox” (intendendo Borradori, Schnellmann e Bertini, ndr) – sviscerammo, su loro richiesta e per l’ennesima volta nel dettaglio, le nostre esigenze. Risultato? Di fronte al vuoto totale e alla presa in giro generale («non vi elenchiamo le proposte di sedi alternative perché non ce le vogliamo giocare»), decidemmo di uscire definitivamente dalle trattative e dall’inutile, stagnante e ridondante mancanza di serietà”, si legge nella loro lunga nota di ieri.

Ed ora? Abbiamo girato la domanda a Fabio Schnellmann, autore della missiva di invito al CSOA. “Confido che prevarrà la ragione e ci siano. Sarebbe peccato partire senza un coinvolgimento del a controparte”, ci ha detto. Sollecitato sul fatto se crede che i molinari cambieranno idea, afferma che “lo spero ma è pure nel loro interesse. Prima di proporre soluzioni era importante avere le loro riflessioni sul tema”.

L’Associazione Idea Autogestione (AIDA) dà ragione agli autogestiti. “Era evidente che con questa commissione speciale- che di speciale non ha proprio nulla- arrivasse una risposta secca! C’è anche da chiedersi perché i Municipali interessati non abbiamo fino a d’ ora contemplato il coinvolgimento di AIDA ... le esperienze in svizzera interna hanno dimostrato che il coinvolgimento di attori della società civile è stato oltremodo positivo per entrambe le parti!”.

Interpellato dal Corriere del Ticino, Marco Borradori ha dapprima teso la mano: “Aspettiamo l’esito dell’incontro, sperando che non ci sia un "muro contro muro" perché a quel punto ci perderemmo tutti. Meglio andranno le trattative con il gruppo di lavoro, meglio sarà per tutti. Non è un atto di guerra ma, anzi, una mano tesa”. Poi però si è mostrato fermo: “Uno stato di diritto non può piegarsi ai diktat ma deve saper intervenire in modo corretto e proporzionale. Ci rivedremo nelle strade? Beh, se sarà il caso, cosa che spero non sia, noi non indietreggeremo di sicuro”.

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