CRONACA
Come cambia in un mese la solidarietà? Da Facebook a un sito, continua la maratona per aiutare
I promotori del gruppo AiuTiamoci CV hanno creato un sito. "Adesso le offerte gli aiuti per le prime necessità stanno arrivando in modo meno incessante. Vogliamo aiutare piccoli commerci e artigiani"
Spesa a domicilio per anziani - TiPress

BELLINZONA – La solidarietà, la voglia di mettersi a disposizione per aiutare gli altri, con la spesa, con i rifornimenti di medicamenti, erano state un’ondata immensa che aveva travolto il Ticino nei primi giorni della pandemia. Ora il tempo pass ed anche l’aiutare gli altri cambia.

Era stato creato un gruppo Facebook chiamato AiuTiamoci Cv, che ha raccolto addirittura 9’670 membri, da chi offre aiuto a chi l’ha bisogno. I suoi promotori, visto il grande numero di richieste in un senso e nell’altro, hanno deciso di creare un sito internet, www.aiutiamoci.ch, “dove poter fornire una lista completa dei servizi di volontariato distribuiti su tutto il territorio creando anche una mappa per poter visualizzare meglio tutti gli aiuti nelle varie zone del Cantone”.

“Abbiamo aiutato numerose associazioni, enti e comuni (tra cui Tavolino Magico, Associazione Alessia, Fondazione amici della Vita, Protezione Animali di Bellinzona, Comune di Chiasso, Scout Lugano per il Municipio di Lugano,…) a trovare volontari che si mettessero a disposizione”, ci spiegano. Da lì è nata l’esigenza del sito, che è stato creato gratuitamente da due ingegneri informatici della SUPSI.

La solidarietà, ci dicono, in un mese è cambiata, come, si potrebbe dire, ormai ogni aspetto della nostra vita da quando si è affacciato il Coronavirus. “Essa continua cambiando forma. Una volta stabilizzata l'emergenza l'offerta di aiuti per le prime necessità, che continuano ad arrivare ma in modo meno insistente rispetto i primi momenti, adesso ci stiamo focalizzando anche su altri tipi di aiuti: nello specifico stiamo cercando di trovare un sistema che possa aiutare piccoli commerci e artigiani indipendenti soprattutto quella fascia in "zona grigia" che ancora non hanno diritto agli aiuti della Confederazione e che sono in particolare difficoltà. Nelle prossime ore implementeremo anche attività in questo senso con lo scopo di sensibilizzare la popolazione a favorire chi vorrà essere visibile nei nostri canali cercando di non promuovere pubblicità fine a se stessa”, ci spiegano.

E per far capire cosa intendono, portano un esempio: “Per esempio l'altro giorno ci è arrivata la richiesta di un agricoltore che aveva chilometri di insalata pronta per essere colta ma che, essendo distributore di alberghi e ristoranti, non poteva compere il suo lavoro. Dispiaciuto di dover buttare tutto ha deciso di vendere ad un prezzo simbolico di 1 fr ogni ceppo di insalata a chi lo poteva andare a ritirare presso la sua azienda ma anche realizzando delle consegne a domicilio. Abbiamo pubblicato un post e nel giorno di poche ore ha venduto tutta la sua insalata non sprecando cibo e 8 mesi di lavoro”.

Lo scopo è “dare visibilità a chi si è reinventato a causa della situazione. Ovviamente vale un po' per tutti i settori, non solo per l'agricoltura. Stiamo ancora definendo bene i criteri per poter scegliere accuratamente a chi dare visibilità senza discriminare nessuno ma nello stesso tempo evitando che sia solo pubblicità fine a sé stessa”.

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