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28.10.2020 - 16:450
Aggiornamento: 17:19

Berset: "Niente panico, ma servono misure incisive. Dobbiamo ridurre i numeri della metà, sennò serviranno misure più drastiche"

I Consiglieri Federali Sommaruga, Berset e Maurer presentano le nuove misure contro il Coronavirus, comprese quelle economiche che sosterranno chi a causa delle limitazioni non potrà lavorare o potrà farlo meno

BERNA - C'era tanta attesa per la conferenza stampa del Consiglio Federale, in programma alle ore 16.15 da Berna. Presenti Simonetta Sommaruga, Alain Berset e Guy Parmelin. 

Simonetta Sommaruga: "Limitiamo i contatti stretti ma non vogliamo chiudere fabbriche e negozi"

"Tutti vogliamo che la Svizzera superi questa crisi insieme, quel che ci unisce è più forte delle differenze! Nessuno di noi vuole arrivare a chiudere fabbriche e negozi".

"I cantoni devono rispettare queste regole, che emettiamo oggi, possono anche inserirne di più restrittive".

"Bisogna fare in modo che si limitino i contatti stretti, e andiamo a toccare i settori dove se ne hanno di più. Le università, ora, passano all'insegnamento a distanza, e le mascheirne andranno portate anche nei licei".

"Vogliamo salvare i posti di lavoro, verremo incontro a tutti con la disoccupazione e il lavoro ridotto. Però dobbiamo far ridurre i contagi, in modo che si riducano anche gli ospedalizzati. sappiamo di aver bisogno di contatti sociali, di andare al cinema, allo stadio, di vedere i parenti: l'incertezza pesa ma sappiamo che se riusciremo a frenare la crescita del virus potremo riprendere una vita normale. In primavera abbiamo ottenuto questo obiettivo comune, tutti insieme, ce la faremo ancora una volta, tutti insieme".

"Non sono solo i Cantoni o solo la Confederazione a agire, ma tutti insieme. Noi abbiamo preso già misure qualche giorno fa, oggi arriviamo con queste che sono state messe in consultazione e ben soppesate. Quello che abbiamo deciso oggi ci porta a fare un passo avanti, i Cantoni devono fare il loro".

"Sappiamo che essere un paese a rischio per altri è un veleno per il turismo invernale, che potrà essere toccato".

"Il punto non è parlare di situazione straordinaria o particolare, anche con la particolare possiamo come onfederazione adottare diverse misure. Non è che con la straordinaria si potrebbe fare molto di più. Il tutto è serio, non dobbiamo aspettare di indire la situazione straordinaria per dirlo, vogliamo intervenire per evitare il lockdown. La situazione straordinaria è una scelta giuridica, pure così abbiamo potuto decidere parecchio".

Alain Berset: "Non dobbiamo farci prendere dal panico ma queste misure sono necessarie"

"Ora il colore della campagna diventa rosso. Non dobbiamo farci prendere dal panico, bensì andare avanti tutti insieme. Abbiamo agito assieme ai cantoni. Le misure adottate sinora non sono sufficienti, dobbiamo reagire in modo più preciso possibile e stamattina, con tutti i Cantoni, abbiamo deciso questo piano, per rallentare i contagi, intensificare i test, garantire la tracciabilità dei contatti, passare la pandemia con meno danni possibili".

"Le manifestazioni pubbliche saranno limitate a 50 persone, dagli eventi sportivi alle messe, ai matrimoni, alle manifestazioni culturali. I Cantoni se vogliono possono andare più in là, le eccezioni riguardano i diritti politici, per consentire che la vita politica prosegui. Gli incontri privati devono essere limitati a 10 persone, qui è facile contagiarsi. Abbiamo deciso di chiudere le discoteche e le sale da ballo, una scelta difficile. In ristoranti e bar potranno esserci solo 4 persone al tavolo, a parte le famiglie, e dovranno chiudere alle 23. Serve sempre la mascherina e poi bisogna lasciare i dati per la tracciabilità".

"Anche nello sport bisogna mantenere le distanze o indossare le mascherina. Quelli di contatto sono vietati, a parte quelli professionistici e quelli dei bambini, lo stesso vale per i cori".

"La mascherina va portata in eventi affollati come per esempio mercati".

"Raccomandiamo il telelavoro".

"Sono misure difficili, che coinvolgono vita economia e sociale, in particolare per alcuni attori, ma riteniamo che siano indispensabile. Osserveremo il funzionamento".

"Abbiamo deciso di permettere di usare i test rapidi, che riteniamo validi. Non sono così precisi, ma conosceremo i risultati dopo 15 minuti, così non dovremo aspettare molto, estendendo la capacità d testare. Così potremo avere circa 80mila test, tra rapidi e tamponi. i test rapidi non sono comunque autotest ma sono effettuati da professionisti. I catoni decideranno come attuare l'accesso ad essi".

"Le nostre decisioni riguardano anche la quarantena. Un paese è ritenuto ora a rischio se ha un'incidenza del 60 maggiore della Svizzera". 

"Per avere il controllo della situazione dobbiamo ridurre i numeri della metà, con misure efficaci e incisive. Vogliamo evitare una chiusura totale come a marzo".

"Il prossimo passo dovrebbero essere le chiusure, prima vogliamo fare questo passo intermedio. Abbiamo un piano strategico che seguiamo e che vogliamo adattare alla situazione. Trovo che nella situazione di crisi che viviamo gli automatismi, ovvero se c'è quello succede questo, non esistono più, dobbiamo essere flessibili. Pensiamo a quando usavamo la cifra di 60 casi su 100mila come problematica e ora parliamo di numeri dieci volte maggiore. Vedremo se queste misure potranno contenere la pandemia, altrimenti dovremo usare misure più drastiche".

"Quelle attuate oggi sono le misure più drastiche che siamo riusciti a immaginare prima della chiusura totale, adesso ci vorrà un po' di tempo prima di valutare le loro ripercussioni".

"C'è una norma chiara per sanzionare con delle multe chi non usa la mascherina, per quanto concerne l'esterno no, ma chiediamo il buon senso. La Polizia ha mostrato a marzo di saper essere proporzionale e non eccessiva, era una raccomandazione e solo poche persone la portavano, non si poteva avere un agente per ciascuno. Servono regole chiare che le persone devono rispettare".

"Per le famiglie credo bisogna tener conto se le feste avvengono in un ambito familiari o no. Il massimo è 10 persone, vale anche per chi ha tanti figli, non ci sono norme specifiche per loro. Non possiamo regolamentare tutto, dobbiamo ridurre i contatti, funzionerà se tutti collaboreranno. Puntiamo sul fatto che le persone partecipino. Non siamo in una situazione fuori contrllo però dobbiamo agire, lanciamo un appello a limitare i contatti".

"Le visite negli ospedali o nelle case per anziani sono di competenza dei Cantoni. Sappiamo che un contagio in una casa per anziani porta a una diffusione, sopra una certa età il Covid è pericoloso".

"Non c'è un coprifuoco, è solo un ordine di chiusura degli esercizi pubblici, nel comunicato c'è un errore di traduzione". 

"Arriva il freddo, con esso i malanni stagionali, si passa più tempo all'interno. Non abbiamo messo una scadenza per non fare un effetto yo-yo aprendo e chiudendo, l'inverno sarà lungo e si parlerà di mesi. Il problema maggiore sono i casi di persone che hanno bisogno di cure intense. Ci auguriamo di poter trovare così una certa stabilità".

"Per le leghe sportive si avranno 50 persone, il limite di 15 si riferisce a chi si può trovare per praticare sport o attività culturali".

Ueli Maurer: "Aiuti economici per chi è toccato"

"Negli ultimi giorni lo sviluppo sanitario, anche dal punto di vista economico, ci preoccupa. Per noi è importante che sanità e economia non vengano opposti l'una all'altra. Dobbiamo prevedere che alcuni settori con le misure decise possano soffrire, ma vogliamo fare comunque in modo che entrambi abbiano minori danni possibili".

"Daremo aiuto economico, a indipendenti e a persone con posizione simili al datore di lavoro e casi di rigore. Si applicherà l'ordinanza votata a novembre, da gennaio ci auguriamo. Vogliamo che anche i lavoratori a chiamata abbiano diritto al lavoro ridotto".

"Non abbiamo discusso solo in modo dettagliato le misure da applicare, ci siamo anche chinati sulle conseguenze economiche, chiedendoci se adottare misure supplementari per aiutare l'economia. Al momento pensiamo che gli strumenti votati con la legge sul Covid siano sufficienti per passare i prossimi mesi di pandemia. Ogni misura sanitaria ha il suo prezzo ma il peggioramento della pandemia può anche spingere a un cambio di abitudini nei nuclei familiari, ne teniamo conto. Le misure economiche che si sono rivelate economiche nei mesi di primavera restano in vigore, con la legge sul Covid si possono aiutare anche i casi di rigore, la Confederazione partecipa in misura della metà, i Cantoni possono aiutare aziende in difficoltà".

"La legge garantisce che le prestazioni vengano mantenute. Si possono versare delle indennità a chi deve limitare l'attività a causa delle misure sanitaria, gli indipendenti direttamente o indirettamente toccai potranno beneficiare di aiuti, anche chi ricopre una posizione simile a quella del datore di lavoro può chiedere un aiuto. Sono regolamentati anche sport, cultura, trasporti pubblici. Ora pure i lavoratori su chiamata potranno aver diritto alle indennità".

"Siamo meglio preparati per affrontare le conseguenze economiche delle misure rispetto a marzo. Stabiliremo se sono necessarie nuove misure di sostegno, se serviranno le adotteremo".

"Voglio sottlineare fino a che punto è importante che le misure sanitarie vengano rispettate, solo in quel modo potremo battere la pandemia e togliere le misure restrittive. Tornare alla vita normale è la medicina migliore per le nostre aziende, vi chiedo di rispettare distanziamento, igiene e mascherine".

"Finora il sistema con l'idennità per il lavoro ridotto ha funzionato. Quest'anno e l'anno prossimo non ci saranno cambiamenti. La procedura semplificata vale fino a fine anno".

Inoltre è stato detto che le votazioni previste tra un mese si dovrebbero tenere, pur con degli accorgimenti organizzativi e con l'aiuto dei Cantoni. 

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