CRONACA
L'autore del cartello: "Non era una provocazione, ho scelto quella piazza perché non ha ancora un nome"
Non sono stati i molinari, o qualcuno vicino a loro, a appendere la scritta "Piazzetta Marco Borradori, il sindaco di tutti", all'ex Macello. "Mi sembrava un gesto per manifestare la mia stima nei suoi confronti"

LUGANO - Non era una provocazione e i molinari non c'entrano nulla. Il cartello appesa nell'area sotto sequestro dell'ex Macello, con la scritta "Piazzetta Marco Borradori, sindaco di tutti", è stato appeso in buona fede. Ora è stato rimosso: la Polizia nel pomeriggio passerà a controllare, vorrà anche essere certa che non fosse solo un fotomontaggio.

La foto sui social ha scatenato i commenti, soprattutto negativi. Ma l'autore aveva tutta un'altra intenzione: "Ho aspettato il giorno del funerale per appenderla. Mi sembrava semplicemente un gesto per dimostrare la mia stima nei suoi confronti. Non sono leghista, ma ho sempre molto apprezzato Borradori", ha spiegato al CdT (nome comunque noto alla nostra redazione). Ha creato da sè il cartello, con una spesa di 33 franchi.

Ma come mai questa idea, non ha pensato che potesse essere presa come una provocazione, visto il luogo? "Ho semplicemente visto che quella piazza era nuova, e che ancora non ha un nome. E ho portato avanti questa iniziativa. Anche perché in zona ci sono tanti graffiti e scritte e ho pensato che se qualcuno può fare i graffiti, io potevo mettere quella targhetta", ha aggiunto, dicendosi convinto che i molinari non l'avrebbero mai fatto e non di sicuro il giorno del funerale del sindaco. 

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