CRONACA
Gli USA uccidono a Kabul il capo di Al Qaeda Ayman Al-Zawahiri
Lo storico leader terrorista colpito da un drone mentre si trovava sul balcone di casa. Biden esulta

KABUL - A poco più di un mese dal 21esimo anniversario dagli attentati terroristici dell’11 settembre, gli Stati Uniti hanno comunicato di aver ucciso il leader di Al Qaida Ayman Al-Zawahiri.

Al-Zawahiri è stato ucciso a Kabul, capitale dell’Afghanistan, attraverso un attacco avvenuto con un drone, mentre il leader terrorista si trovava sul balcone della casa in cui viveva con la famiglia. Oltre a lui non si registrano altre vittime, secondo le informazioni fornite dall’amministrazione USA.

Il raid, scattato nella notte tra sabato 30 e domenica 31 luglio, ora dell’Europa centrale, è stato pianificato per oltre sei mesi, ma di recente i piani hanno subito un'accelerazione, con la svolta avvenuta lo scorso 1. luglio. Nel corso di una riunione il direttore della Cia William Burns e il direttore degli 007 americani Avril Haines hanno illustrato nel dettaglio l'operazione a Biden, presentando al presidente anche il modellino della casa in cui era ospite Al-Zawahiri. Il via libera definitivo dell'inquilino della Casa Bianca è arrivato il 25 luglio.

Il leader di Al Qaeda aveva ereditato la guida dell’organizzazione terroristica da Osama Bin Laden, al momento della sua uccisione, avvenuta sempre per mano statatuinetense, nel 2011 in Pakistan. Negli anni precedenti era stato il braccio destro dello sceicco saudita, partecipando attivamente a tutte le azioni messe in atto da Al Qaeda, a cominciare dall’11 di settembre. Nel corso degli ultimi 11 anni,  Al-Zawahiri è stato dato ripetutamente per morto. Ma evidentemente non era così.

Grande soddisfazione per l’operazione è stata espressa dal presidente Joe Biden: “Giustizia è stata fatta e questo leader terrorista non c’è più. Quando un anno fa ho messo fine alle operazioni militari in Afghanistan ho promesso agli americani che avremmo continuato a condurre efficaci operazioni antiterrorismo. Questo è quello che è abbiamo fatto”. 

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