CRONACA
Vögele Shoes chiude a fine anno
Il marchio di moda svizzero era in difficoltà da anni. Un notevole calo delle vendite e la pandemia hanno dato il colpo di grazia ad una realtà già precaria. Il presidente Muller: “Non vediamo più un futuro sostenibile per la nostra azienda”  

ZURIGO - È finita per Vögele Shoes, che chiuderà per bancarotta a fine anno. A nulla è valsa la moratoria, richiesta dal gruppo a giugno, per rimettere in sesto i conti del gruppo, così tra poche settimane 131 dipendenti saranno senza lavoro. La decisione è giunta al termine di una lunga riunione, alla fine della quale è stato stabilito che il marchio di moda, appartenente al gruppo indipendente Karl Vogele SA e che contava in origine 1600 dipendenti, cesserà la sua attività a fine 2022.

La notizia, anticipata ieri pomeriggio dal quotidiano 20Minuten, è poi stata confermata dal presidente del CdA, Christian Müller.

“Soprattutto nell'ultimo mese, da quando è stata concessa la moratoria definitiva per la ristrutturazione del debito, abbiamo registrato un calo massiccio e non pianificabile della domanda, che ha messo in discussione la nostra strategia globale”, ha affermato lo stesso Müller, che è anche proprietario da un anno e mezzo della società con sede a Uznach (SG).

“Nonostante gli enormi sforzi dei nostri dipendenti e la grande disponibilità dei nostri partner, il consiglio di amministrazione, la direzione e l'amministratrice concordataria non vedono un futuro sostenibile per l'azienda nelle circostanze attuali”, ha proseguito l'imprenditore. “È un giorno amaro per tutti noi e per il marchio di tradizione Vögele Shoes, in cui tutti noi crediamo ancora”.

Negli ultimi anni la società ha vissuto diverse traversie: nel giugno 2018 era stata venduta al gruppo polacco CCC, ma quest’ultimo l’aveva a sua volta ceduta, lo scorso anno, a CM.Shoes Gmbh, società con sede ad Hannover e che da quel momento è divenuta proprietaria del 100% della Karl Vogele SA. All'epoca, comunque, esistevano ancora 116 delle 160 filiali originarie. L'impresa tuttavia, già alle prese con un calo delle vendite prima della pandemia, non è riuscita a sostenere le gravi ripercussioni che essa ha portato a tantissime aziende.

In Ticino, delle otto sedi originarie, dopo la chiusura del negozio di Locarno ne erano rimaste 5: Biasca, Losone, Sant'Antonino, Grancia e Tenero. Oggi solo Losone e Grancia sono sopravvissute, ma l’imminente chiusura farà definitivamente sparire il marchio dal nostro territorio. 

 

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