CRONACA
Il netturbino con il vizio dello stupro, il racconto di Stefania: "L'ho bloccato dopo un commento su Facebook"
La testimonianza di una delle vittime: "Era ossessionato dalla propria bellezza, dal mettersi in mostra. I suoi occhi non mi hanno mai convinto"

ROMA – "Ogni volta che uscivamo insieme si vantava con me di aver avuto mille donne. Era ossessionato dalla propria bellezza, dal mettersi in mostra". Stefania Loizzi è una delle vittime delle violenze del netturbino con il vizio dello stupro Ubaldo Manuali. La donna ricorda tutto e tutto ha raccontato al Corriere della Sera. Stefania ha scoperto a gennaio, in ospedale, di essere stata drogata dal 59enne di Roma, arrestato nei giorni scorsi per altri tre stupri e sospettato di averne commessi altri. 

La donna non si capacita di essersi fidata di "un essere del genere". "Non c'è mai stato nulla di romantico. I suoi occhi, il suo sguardo non mi sono mai piaciuti. Non mi hanno mai convinto. Ma un'amica mi aveva rassicurato che fosse una persona per bene. Non dovevo fidarmi".

Gli orrori commessi da Manuali sono diventati di dominio pubblico e questo ha permesso a tante altre donne di farsi avanti e denunciare. Tante sono state avvicinate via social, tramite uno dei sei profili del netturbino che sognava di fare l'attore. "Mi aveva invitato a casa sua, ma non ci sono mai andata. Per fortuna", racconta Annalisa commentando su Facebook. Altre allegano screenshot delle conversazioni con lui, come a mettere in guardia chiunque lo abbia conosciuto. 

Il netturbino si trova ora ai domiciliari, vicino alla figlia che l'ha pubblicamente difeso. "Mio padre non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non ne avrebbe avuto bisogno. Chiunque sia andata a letto con lui era consenziente". Poi torna a parlare Stefania: "Mi ha colpito il fatto che fosse una persona molto religiosa. Ogni tanto mostrava un tesserino con il quale si spacciava poliziotto, ma con me era stato sincero e mi aveva detto di fare il netturbino".

I sospetti sull’amico hanno cominciato a essere troppi, al punto che "nel 2021 ho bloccato il suo profilo — ricorda ancora la vittima di Manuali —: è successo dopo aver scoperto, curiosando sulla sua pagina Facebook, il post di una donna che gli aveva scritto: “Non ti vergogni, brutto schifoso, di quello che hai fatto?".

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