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20.03.2024 - 11:190

Tassa sulla sanità, la protesta dei frontalieri: "Iniqua e penalizzante"

Proteste e delusione durante il webinar organizzato dai sindacati. "I vecchi frontalieri pagano già alla fonte, con il nuovo balzello devono pagare due volte"

VARESE – Telelavoro e tassa sulla salute. Sono stati questi i principali temi affrontati nel webinar organizzato dalla Camera di commercio di Varese al quale hanno preso parte, in qualità di relatori, Roberta Tolomeo (Cgil), Debora Pesce (Uil) e Matteo Ponzoni (Cisl). L’incontro online ha permesso ai rappresentanti dei sindacati di raccogliere le domande provenienti da tanti frontalieri che ogni giorno varcano il confine per lavorare in Svizzera.

Roberta Tolomeo della Confederazione Generale Italiana del Lavoro: “La tassa sulla salute che dovrebbe essere pagata dai vecchi frontalieri va abrogata – dichiara a Il Giorno –, è iniqua, illegittima, incostituzionale e viola l’accordo internazionale tra Italia e Svizzera”. Il balzello indicato da Roma prevede il passaggi dal 3% al 6% sul reddito netto per la nuova tassa sulla sanità. “Scontenta i lavoratori e i sindacati”, si è detto durante il webinar. Così come non trova unanimità la decisione di riconoscere il telelavoro per una quota pari al 25%. “Sono provvedimenti che penalizzano tantissimi frontalieri e chiediamo una convocazione da parte del Governo”.

Sulla nuova tassa sulla sanità si espresso anche Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale dei frontalieri per la Cgil. “Penalizzante e iniqua per i vecchi frontalieri, oltre a violare l’accordo internazionale tra Italia e Svizzera e imporre la doppia tassazione sullo stesso reddito. I vecchi frontalieri pagano già alla fonte, con il nuovo balzello devono pagare due volte".

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