La responsabile marketing di Breakthrough T1D: "L'obiettivo è sensibilizzare ed educare"
STATI UNITI – Dopo la Barbie con la protesi e quella con l’apparecchio acustico, ecco l’ultima arrivata in casa Mattel: una Barbie con diabete di tipo 1. Sensore per la glicemia applicato al braccio, smartphone in mano con app dedicata, pompa per insulina fissata in vita e una borsetta blu coordinata per snack e accessori. Il tutto completato da un abitino a pois nei toni dell’azzurro, colore simbolo della sensibilizzazione sul diabete.
Una bambola che non è solo un giocattolo, ma un messaggio potente: “La visibilità è importante per tutti coloro che affrontano il diabete di tipo 1”, ha detto Emily Mazreku, responsabile marketing di Breakthrough T1D, l’associazione con cui Mattel ha collaborato per lo sviluppo del progetto. E aggiunge: “Per me, che convivo con questa malattia e sono madre, significa tantissimo”.
Dietro alla Barbie che tanto sta facendo discutere c'è un obiettivo ben preciso: "Sensibilizzare e far sentire parte della società anche tutti quei bambini che convivono ogni giorno con monitoraggi, aghi, sensori e app mediche. Questa bambola permette ai bambini di riconoscersi nella linea più iconica della storia dei giocattoli.
La speranza di Mattel e Breakthrough T1D è che "questa bambola non sia solo uno strumento educativo per chi vive con la patologia, ma anche un mezzo per sensibilizzare coetanei, amici, fratelli. Perché il gioco – quando fatto bene – può anche insegnare empatia".