CRONACA
Corcelles sotto shock, madre e due bambine massacrate dall’ex marito
Il procuratore Ros: “Tragedia di una vigliaccheria assoluta”. In Svizzera già 19 donne assassinate dall’inizio dell’anno

CORCELLES (NE) - “È una tragedia di una vigliaccheria assoluta. Violenza inaudita contro le bambine, contro le donne. Il nostro obiettivo è ricostruire i fatti e trovare la verità”. Con queste parole il procuratore Jean-Paul Ros ha commentato l’orrore che martedì sera ha scosso il villaggio neocastellano di Corcelles: una donna di 47 anni e le sue due figlie di 10 e 3 anni e mezzo sono state uccise dall’ex marito, un 52enne di origine algerina.

La polizia è intervenuta dopo la segnalazione di un parente che non aveva più notizie della donna. Giunti sul posto, gli agenti hanno forzato la porta dell’abitazione trovandosi di fronte a una scena agghiacciante: due bambine senza vita e, accanto, il padre con in mano un grosso coltello da cucina. L’uomo non ha obbedito agli ordini di arrendersi ed è stato ferito da un agente. In un’altra stanza, giaceva in una pozza di sangue la madre delle piccole. Nella casa è stato trovato anche il corpo senza vita di un gatto.

Secondo i primi accertamenti, la causa della morte è da ricondurre a ferite da arma da taglio. L’uomo, residente a Le Locle e titolare di un permesso C, è stato arrestato ed è ricoverato in ospedale in condizioni stabili.

La coppia, residente da anni in Svizzera, aveva ufficializzato la separazione il 12 giugno. Tra il 2020 e il 2022 marito e moglie si erano denunciati a vicenda, ma negli ultimi due anni non erano più emersi episodi rilevanti. “Non avevamo informazioni che potessero far presagire una tragedia simile”, ha precisato la polizia.

Il procuratore Ros ha parlato esplicitamente di femminicidio, fenomeno che in Svizzera continua a destare allarme: dall’inizio del 2024 sono già 17 gli episodi registrati, con 19 donne uccise “in quanto donne”.

Il dramma di Corcelles si inserisce in un contesto nazionale preoccupante. La Confederazione ha definito la situazione “allarmante” e, a fine giugno, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha convocato un vertice straordinario sul tema.

Tre le misure urgenti decise: aumentare i posti nei rifugi per donne vittime di violenza, rafforzare la prevenzione nelle fasi di separazione e introdurre un’analisi sistematica dei casi di femminicidio. Inoltre, il Consiglio federale presenterà in autunno un messaggio per rivedere la legge sull’aiuto alle vittime (LAV), con l’obiettivo di garantire cure immediate, assistenza psicologica e accesso gratuito alla documentazione medico-legale. L’entrata in vigore delle nuove disposizioni è prevista non prima del 2028.

Intanto, per sensibilizzare l’opinione pubblica, a novembre partirà una campagna nazionale contro la violenza di genere.

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