Il numero uno di Amazon: "L'intelligenza artificiale cambierà ogni industria. Le bolle industriali portano anche benefici per la società"
TORINO – Una bolla sì, ma non per forza negativa. Così Jeff Bezos, fondatore e numero uno di Amazon, ha definito l’intelligenza artificiale durante un faccia a faccia con John Elkann alla Tech Week di Torino, l’evento organizzato da Vento, il venture capital di Exor. Elkann si dice “cauto” sull’AI, Bezos invece non ha dubbi: "Certo, l’entusiasmo genera una bolla. Si finanziano buone e cattive idee, ed è quello che sta accadendo. Ma l’AI è reale e cambierà ogni industria. Non sappiamo quanto ci vorrà, ma accadrà".
Bezos non nasconde i rischi dell’hype: "Oggi il mercato investe miliardi in team di sei persone valutati 20 miliardi anche se hanno appena iniziato. È raro, ma sta accadendo". Eppure, secondo il patron di Amazon, non è tutto negativo: "Questa è una bolla industriale. E non sempre è un male. Negli anni ’90 ci fu la bolla biotech: abbiamo perso soldi, ma ne sono usciti farmaci essenziali. Le bolle industriali, quando la polvere si deposita, lasciano vincitori e benefici per la società. Con l’AI succederà lo stesso".
Non è la prima volta che la storia si ripete. All’inizio degli anni Duemila la bolla Internet fece crollare titoli stellari. Anche Amazon venne travolta: "Nel 2000 il titolo passò da 113 a 6 dollari. Azionisti furiosi, dipendenti in ansia. Ma io guardavo ai numeri: i clienti crescevano ogni mese, i profitti lordi aumentavano e le perdite in percentuale sul fatturato calavano. Ogni indicatore migliorava".