La Federazione Cacciatori ticinesi "sgonfia" i dati citati da un'interrogazione: "Poco più di una decina riguardano problematiche legate ai visori termici"
BELLINZONA – Quante sono le patenti di caccia ritirate in Ticino nel mese di settembre? Secondo un’interrogazione interpartitica presentata stamattina da Massimiliano Ay e Lea Ferrari (Partito Comunista), Roberta Soldati (UDC), Sam Genini (Lega) e Sabrina Gendotti (Centro) sarebbe state circa duecento. Il motivo? L’uso illecito di visori notturni, vietato in settembre. I deputati hanno chiesto al Consiglio di Stato di fare chiarezza, soprattutto perché – si legge nell’atto parlamentare – i cacciatori a cui è stata ritirata la patente non avrebbe utilizzato i dispositivi.
Ma a ridimensionare le cifre ci ha pensato la Federazione Cacciatori Ticinesi. “Secondo informazioni raccolte presso le autorità competenti – e che saranno formalizzate nel tradizionale comunicato di fine stagione -, i ritiri di patente non superano la ventina”. E solo “poco più di una decina” riguardano effettivamente problematiche legate ai visori termici.
“La stagione venatoria è stata particolarmente impegnativa sia dal profilo quantitativo che da quello qualitativo – sottolinea la FCTI –. Come Federazione ci impegniamo con i nostri membri per prevenire abusi e promuovere una caccia sostenibile, rispettosa della fauna e dei valori venatori che ne costituiscono il fondamento”.