L'avvocato Carlo Borradori: "Dadò ha agito per tutelare la fonte di una segnalazione legata al Tribunale penale cantonale. Si dimette, per la durata del procedimento, dalla Commissione giustizia e diritti e rinuncia all’immunità parlamentare"

BELLINZONA - Il Ministero pubblico comunica che nelle scorse ore l'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio è stato informato dell'apertura di un procedimento penale nei confronti del deputato Fiorenzo Dadò. Gli approfondimenti ruotano intorno alla situazione venutasi a creare nel corso del 2024 al Tribunale penale cantonale e riguardano in particolare l'asserita ricezione, nel settembre 2024, da parte dello stesso granconsigliere di una missiva priva di mittente, con allegata documentazione fotografica, in seguito dallo stesso condivisa in seno alla Commissione giustizia e diritti.
Le ipotesi di reato sono di falsa testimonianza e di denuncia mendace. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore generale Andrea Pagani. Il Ministero pubblico ricorda inoltre che vale il principio della presunzione di innocenza fino all'emanazione di una decisione definitiva.
La replica della difesa
Non è tardata ad arrivare la risposta dell’avvocato Carlo Borradori, patrocinatore di Dadò. “Il Ministero Pubblico del Canton Ticino ha aperto nei confronti del deputato Fiorenzo Dadò un procedimento penale per titolo di falsa testimonianza e denuncia mendace; quest’ultima ipotesi di reato è fermamente contestata dal mio assistito”.
Aggiunge: “L’accusa di falsa testimonianza si fonda su un’ammissione agli organi inquirenti resa dal signor Fiorenzo Dadò, il quale aveva rilasciato le dichiarazioni ora oggetto dell’ipotesi di reato, nell’unico intento di salvaguardare l’identità della fonte di una segnalazione a lui pervenuta contestualmente alla nota vicenda che ha coinvolto il Tribunale penale cantonale”.
E ancora: “La contestata accusa di denuncia mendace si fonderebbe per contro sulla trasmissione di tale segnalazione alla Commissione giustizia e diritti del Gran consiglio, la quale, a sua volta, ha trasmesso la documentazione ricevuta al Consiglio della Magistratura e all’allora Procuratore straordinario”.
Fiorenzo Dadò – chiarisce l’avvocato – “garantisce agli organi inquirenti la massima collaborazione, sempre nel rispetto assoluto della tutela dell’identità delle fonti di qualsiasi segnalazione a lui pervenuta”.
“Per la durata del procedimento penale, e per una mera questione di opportunità, il deputato Fiorenzo Dadò si dimette dalla Commissione giustizia e diritti e rinuncia all’immunità parlamentare”.