POLITICA
Mobilitazione e referendum, «per difendere uno dei pilastri dello stato di diritto»
Contro la proposta di tramutare le borse di studio in prestito nella misura di un terzo, giovani socialisti e studenti (coi giovani comunisti) pronti a raccogliere le firme. E il SISA si prepara a scendere in piazza
BELLINZONA - Se l'idea di liberali, pipidini e leghisti di tramutare le borse di studio, nella misura di un terzo, in prestito, diverrà realtà, sarà referendum.Lo annuncia il Comitato Centrale del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), e pochi minuti dopo gli fa eco la GISO (Gioventù Socialista). Assieme, con anche i Giovani Comunisti, sono pronti a raccogliere le firme qualora la proposta fosse accolta. «La collaborazione fa la forza e per questo abbiamo gettato le basi per un’alleanza interpartitica e interassociazionale, contattando il Sindacato Indipendente Studenti Apprendisti (SISA) e la Gioventù Comunista che hanno già aderito al progetto. È fondamentale creare un ampio fronte giovanile che si opponga con forza a questa misura poco lungimirante proposta dai partiti borghesi», si legge nella nota della GISO.Gli studenti sono pronti anche a scendere in piazza. «A seconda degli sviluppi delle prossime settimane, il SISA si riserva la possibilità di convocare una mobilitazione degli studenti che faccia comprendere alla classe politica il malessere vissuto dai giovani di questo Cantone, fortemente contrari a subire un nuovo attacco al diritto allo studio», scrive infatti il SISA.E come seconda ratio, c'è ovviamente il referendum. «Questi tagli sulle borse di studio sono inammissibili; tramutando in prestiti un terzo di quello che ora è borsa si andrebbe a creare una spaccatura sociale marcata e molti giovani con basse disponibilità economiche rinuncerebbero a proseguire un percorso accademico. La nostra società non può permettersi di aumentare ulteriormente le differenze sociali colpendo con nuove misure di risparmio le fasce più fragili. Per questi motivi come GISO siamo pronti a lottare per difendere uno dei pilastri della società di diritto: il diritto indiscriminato all’istruzione. Le pari opportunità in campo formativo non dovrebbero nemmeno esser messe in discussione!», promettono battaglia i giovani socialisti.L'auspicio è di creare un fronte giovanile unito: la sfida è lanciata!
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