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26.02.2017 - 16:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Simone Ghisla, "basta mentire: "Prima i nostri" è inapplicabile e non correggerà le distorsioni del sistema privato"

Il pipidino si è inserito nella polemica dei giorni scorsi fra PS, PPD (che accusava i democentristi di fare poco) e UDC (Bühler parlava di "coltelli dietro la schiena"). "Il cittadino non può essere preso in giro"

BELLINZONA - Membri della Commissione col coltello dietro la schiena? No, semplicemente un'iniziativa, "Prima i nostri", sostanzialmente inapplicabile. È quello che sostiene Simone Ghisla, deputato del PPD, in uno scambio di post nei giorni scorsi con Alain Bühler. La polemica era scattata quando la commissione incaricata di trovare una legge di applicazione all'iniziativa democentrista aveva proposto la preferenza indigena per alcuni ambiti di USI e SUPSI. Il PPD aveva lodato il suo rappresentante, Ghisla, per l'idea, e anche il PS non aveva risparmiato critiche. Commenti che non erano piaciuti al vicepresidente dell'UDC Bühler, che in un piccato intervento su Facebook, aveva difeso i suoi, accusando pipidini e socialisti, ma non solo: " il comportamento attuale di alcuni commissari non fa altro che avvalorare un presentimento che ho espresso alcuni mesi or sono in merito all’idea della commissione parlamentare, ossia, che alcuni membri della commissione si sarebbero presentati al tavolo celando il coltello dietro alla schiena", aveva concluso. "Nessuno ha mai discusso l' impegno dell'UDC in commissione. Il tuo commento è esilarante tanto quanto le proposte portate avanti dalla Lega e dalle promesse che avete fatto voi UDC al momento del voto popolare. Questo, malgrado le arrampicate sui muri, non si può smentire", gli aveva risposto immediatamente Simone Ghisla. "Bel modo di collaborare in commissione. Ti si vede la lama da dietro la schiena", lo aveva a sua volta attaccato Bühler. "Se per collaborare intendi aiutarvi a raccontare bugie ai ticinesi evidentemente no, non sono disposto a collaborare. Avete promesso mari e monti e malgrado la buona volontà di chi vi rappresenta in commissione non si cava un ragno dal buco. Forza, è ora di raccontare la verità ma a te è chiedere troppo. I nodi vengono al pettine", ha proseguito Ghisla. "Metto in discussione non il voto, ma le promesse fatte. Quanto hanno espresso i cittadini ticinesi è perfettamente condivisibile e condiviso. Semplicemente non applicabile in Ticino attraverso modifiche o leggi cantonali. Per questo prima i nostri avrà un influsso poco lontano dallo zero. Malgrado l' impegno di tutti". E a chi gli fa notare che qualcosa è meglio di zero, il pipidino replica: "ma ai cittadini è stato promesso cento, non uno. E chi ha lanciato Prima i nostri sapeva benissimo che le distorsioni nel settore privato non avrebbero potuto essere corrette. Eppure è stato promesso continuamente, e pure ora lo si continua a promettere. Il cittadino non può essere preso per i fondelli ed io credo che quest' informazione vada data. L'onestà intellettuale dovrebbe essere un principio sacrosanto se si vuole che qualcuno creda ancora nelle istituzioni. E come si suol dire chi si accontenta gode. Qualcosa comunque mi sussurra che coloro che attualmente sono in disoccupazione o assistenza non percepiscono lo stesso suo godimento".
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