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21.03.2017 - 10:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

I Verdi, "non vogliamo più morti folgorati alla porta di casa nostra. Creeremo un gruppo per lavorare sulla migrazione”

Baig spiega come non sia ancora stata ratificata l'adesione al Comitato per una nuova politica migratoria svizzera ma sarà fatto a breve. "E non si tratta di essere pro o contro Gobbi"

BELLINZONA – Un comunicato fiume ieri ha comunicato la nascita del Comitato per una nuova politica migratoria svizzera, che ingloba diverse forse politiche di sinistra, dal PS alla GISO, dai Verdi al MPS fino al POP, oltre che UNIA e USS, Coordinamento Donne di sinistra e Forum Altermativo, più alcune associazioni. Lo scopo? Cambiare la politica migratoria del DI, a partire dalle espulsioni per gli stranieri che non hanno lavoro, da eliminare, sino alle frontiere da aprire.

Usman Baig, co-coordinatore dei Verdi, ci specifica come l’adesione del suo partito non sia ancora stata ratificata. “La daremo a breve in modo ufficiale, dopo averne discusso all’interno del Comitato Cantonale”.

E sul perché entrare in questo Comitato, che ha suscitato malumori da parte di Lorenzo Quadri, Consigliere Nazionale della Lega e di Piero Marchesi, presidente dell’UDC, non ha dubbi: “per i Verdi é fondamentale approfondire la questione migrazione. Il nostro Comitato Cantonale a breve costituirà  un gruppo di lavoro per approfondire questo importante tema”.

Quando gli si fa notare che può apparire una mossa della sinistra contro Gobbi, non è d’accordo. “Non si tratta di essere pro o contro il Ministro Gobbi, ma di far applicare la legge e trattati internazionali. I diritti umani sono i valori cardini della nostra Patria e della Costituzione”.

I Verdi hanno due obiettivi fondamentali. “Vogliamo un corridoio umanitario per donne bambini e anziani. E che non ci siano più i morti folgorati alla porta di casa nostra”.
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