Politica
11.06.2017 - 16:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Fonio, "i frontalieri per molti sono una manna: li sfruttano e in più portano voti..."
ImprendiTI non vede nei contratti collettivi la situazione contro i salari bassi. Il sindacalista e deputato PPD si sfoga su Facebook. Anche Jelmini...
BELLINZONA – Ci sono settori, e non serviva il servizio de Il Caffè per ribadirlo, dove il dumping salariale dilaga.
La soluzione potrebbero essere i contratti collettivi, come quello appena firmato nel settore degli architetti? I sindacalisti sono convinti di sì, dalla Camera di Commercio sono pronti a fare da trait d’union, pur sottolineando che gli imprenditori sovente preferiscono l’autoregolamentazione senza imposizioni. Quando però ci si trova molto sotto pressione, i CCL sono una delle alternative da caldeggiare.
Chi invece è proprio contrario è ImprendiTI: “non risolvono il problema di fondo”, ha detto Marco Jäggi, membro di comitato.
È stata questa affermazione ad aver scatenato la rabbia di Giorgio Fonio, che si è sfogato su Facebook.
"Architetti a 6 fr. all'ora.
Maestri a 2'000.- fr. al mese.
Manovali a 1'000 fr. al mese.
Spedizionieri a 13 fr. fr. lordi all'ora (pagati in euro), senza un minimo garantito di ore di lavoro giornaliere, settimanali o mensili.
Ma per ImprendiTi i Contratti Collettivi "non risolvono il problema di fondo".
Torno a ripeterlo come già fatto settimana scorsa: per alcuni i frontalieri sono una manna.
Li assumi, li puoi sottopagare e ti fanno pure fare voti perché dici ai ticinesi che gli rubano il lavoro".
E il collega di partito e di sindacato, Lorenzo Jelmini, ha a sua volta attaccato:
"Particolarmente fastidioso è che vi sono persone attive in politica (vedi ImprendiTI) che sparano sui frontalieri, per guadagnare consensi, ma che poi nel concreto contrastano proprio quegli strumenti che possono aiutare a regolare il mercato del lavoro, ossia i CCL !!!"