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13.06.2017 - 18:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Bignasca tira il freno a mano. "Le opzioni per la raccolta firme sono due: o per revocare il Governo o per il casellario. E 15mila firme in due mesi non sono facili da ottenere..."

Attraverso La Regione e una lettera a Marchesi, il Coordinatore della Lega frena. "La legislatura per me è comunque finita". E svela dove potrebbe andare, in modo da tornare "un giorno sì e uno no"

LUGANO – Attilio Bignasca ha lanciato la bomba, l’altro giorno sul Mattino, annunciando una possibile raccolta firme per revocare il Governo.

Sono passati alcuni giorni, e, dopo l’appoggio del solo UDC, mentre sono contrari PS, PLR e PPD (ma, ovviamente, era previsto), il Coordinatore pare tirare il freno a mano.

Per prima cosa, ha risposto alla lettera aperta di Marchesi con la stessa modalità.

“Caro Presidente,

ricevo e-mail con lettera aperta a tutti (manca solo Al Jazeera).

Se leggi attentamente il mio scritto indirizzato giovedì scorso al Consiglio di Stato oltre la mia indignazione, prospetto due alternative:

1) Raccolta firme per la revoca del governo (finestra tempestivamente molto stretta);

2)   Raccolta firme per inserire la domanda del casellario giudiziale in una legge cantonale o nella Costituzione Cantonale;

Il Gruppo Parlamentare deciderà domani sera quale strada intraprendere”.

Dunque, sottintendendo che l’idea della raccolta firme non era l’unica, ma che starà al gruppo parlamentare decidere quale opzione seguire.

E su La Regione, ha continuato la marcia indietro. “È difficile raccogliere 15mila firme in due mesi. Ma ciò non toglie che per me la legislatura è finita”.

Alla domanda, logica, di dove andrà quello che alla Lega chiamano Conte Zio, lui risponde: “magari solo a Bellagio, così torno un giorno sì e uno no… a rompere!”

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