“Questo è un altro tema. Ci sono altre nazioni nel mondo dove se tu vi nasci hai la nazionalità data d’ufficio e di diritto, come in America. È una questione che si potrebbe approfondire. Il nostro paese ha sempre fatto dell’integrazione degli stranieri una propria forza e un elemento per la crescita dell’intera nazione. Paradossalmente ora lo straniero è visto come un elemento deturpante contro il quale bisogna battersi, per me rappresentano una risorsa per il paese e vanno assolutamente presi in considerazione con un processo di integrazione mirato, più veloce. Trovo assurdo avere, per esempio, degli amici che hanno vissuto, lavorato e pagato le imposte qui da 60 anni, parlano la nostra lingua e il nostro dialetto e hanno la Svizzera come patria affettiva, nell’Italia non si riconoscono più ma non hanno la nazionalità. Questi casi andrebbero cambiati anche d’ufficio. Non vogliono magari? Non è questione, a volte dopo tutti questi anni non vogliono sottoporsi a una procedura d’esame, che trovano un affronto alla loro dignità, per avere il passaporto”.