Si definisca dapprima un europeista per passione, poi per ragione: “viviamo nello stesso spazio rispetto all’Europa, le frontiere dividono sempre meno e abbiamo molte attività comuni. L’importante è mantenere buone relazioni. Ma con reciprocità, trattando alla pari, non da sottoposti. Da un punto di partenza uguale per tutti. Anche perché, se, oggi, Francia e Italia sono in difficoltà, ci sono ricadute dirette anche per la Svizzera. E viceversa, se le cose andassero bene, ne beneficeremmo. Gli interessi, insomma, sono comuni”.