In molti quando è stato scelto come successore di Burkhalter si domandavano se il Ticino ne avrebbe avuto beneficio. Difficile dirlo ora, concretamente far del bene per il proprio cantone è complicato, almeno in modo tangibile. Sicuramente, la cultura italofona è entrata nel Consiglio Federale, permettendole di farsi ascoltare. Con un Dipartimento difficile come quello degli Esteri, Cassis si trova a discutere problematiche che riguardano la Svizzera intera, che per il Ticino potrebbero avere implicazioni varie. Da sempre, il nostro Cantone è un po’ un mondo a sé, ancor di più negli ultimi anni, con qualche problema a livello di salari e la pressione italiana alle frontiere. Una sorta di unicum, per cui non è detto a prescindere che gli interessi nazionali siano quelli ticinesi. Sta ovviamente a Cassis cercare, come può, di favorire il Ticino. Pensiamo per esempio all’accordo fiscale con l’Italia: le posizioni sono diverse, e addirittura ora Romano chiede di non firmare.