"L'elezione in Consiglio federale ha rappresentato per me uno scarico di responsabilità che gravava sulle mie spalle quale rappresentante della terza Svizzera", ha esordito. Il peso, in fondo, di riportare il Ticino dove conta dopo 18 anni era tutto per lui. Non farcela sarebbe stato un fallimento, e se l’avrebbe digerita a livello personale, sarebbe stato più difficile dimenticare quello delle istituzioni. “Porto la mia cultura, la mia lingua, il fatto di essere originario di un cantone di frontiera e anche il know-how di come trattare con l'Italia, non un Paese qualsiasi, ma uno dei nostri partner commerciali più importanti”.