Anche in Ticino il fenomeno sta prendendo piede. Secondo il democentrista, la pipidina e il liberale, “a fine giugno 2017 erano registrate 897 strutture, per un totale di 2462 posti letto, ovvero una capacità di accoglienza che raggiunge il 15% di quella del settore alberghiero. Tramite un mandato esterno, l’ente turistico del Luganese, ha potuto constatare l’esistenza di circa 2000 oggetti”. E attraverso la rete potrebbero nascere altre realtà del genere, basti pensare a Uber. Se in altri cantoni svizzeri, come Basilea, Zurigo e Zugo, si riflette su una tassa di soggiorno per arginare o almeno regolarizzare gli airB&B, da noi nessun passo è ancora stato fatto.