“Dal lungo dibattito è emerso, agli occhi di UDC Ticino, che da parte dei sostenitori del rapporto di maggioranza che invitava alla bocciatura – con eccezione di alcuni franchi tiratori, i gruppi PLR, PPD, PS, metà Verdi, con l’appoggio, seppur insignificante ai fini della votazione, di Montagna viva e del Partito comunista - una posizione anche minimamente conciliante nei confronti dell’iniziativa era preclusa, l’importante era soprattutto sottolineare, non lesinando termini anche offensivi, che “Prima i nostri!” non aveva lo scopo che si prefiggeva ufficialmente (tutela del lavoro indigeno), bensì faceva parte di una spregevole strategia della destra in generale e dell’UDC in particolare, volta a illudere il popolo con proposte inattuabili a fini meramente elettorali”, prosegue il partito.