Il tutto non deve però disperdersi. “La vivacità del dibattito di questi mesi, che i Verdi non hanno mancato di alimentare, mostra comunque la necessità di riformare la SSR. Riformare, modificare, migliorare ma non eliminare. Per la scelta e produzione dei programmi proposti la SSR dovrebbe distinguersi dalle emittenti private, incarnando i valori dell’indipendenza, mostrando qualità e innovazione. Considerato come la SSR deve, e dovrà anche in futuro, diffondere una programmazione in 4 lingue, al servizio soprattutto delle minoranze linguistiche, la tassa non dovrebbe più essere ulteriormente abbassata; mentre la pubblicità lascia un margine di manovra e potrà essere gradualmente ridotta a favore dei media privati. I media pubblici dovranno adeguarsi per rispondere alle nuove sfide presenti e future garantendo spazi aperti per esercitare la democrazia. L’indipendenza giornalistica dei media pubblici dovrà essere garantita da un’autorità di sorveglianza e di regolamentazione indipendente per tutti i media”.