Non si è fatta attendere le replica del Consigliere di Stato. “se questo è un motivo per il quale ha lanciato il referendum può interrompere la raccolta delle firme da subito. La consultazione online era una delle modalità di consultazione assieme ad altre, compresa quella a cui l’UDC non ha mai partecipato”. E snocciola delle cifre, secondo cui alla prima consultazione, oltre a molti esperti di settore, (collegi dei docenti, che – nel caso non lo sapesse – rappresentano i docenti dei vari ordini scolastici (scuola elementare, scuola media, scuole medie superiori), collegi dei direttori di istituto, degli esperti, degli ispettori, degli operatori della scuola speciale e il Collegio degli orientatori scolastici e professionali. La Divisione della formazione professionale e la Commissione cantonale per la formazione professionali) hanno risposto 658 fra docenti e educatori vari, alla seconda 811, per non parlare di associazioni economiche e politiche (ma non Lega e UDC). “Ricordo infine e soprattutto che nel corso di oltre quaranta presentazioni il progetto di riforma è stato illustrato a TUTTI i collegi docenti della scuola dell’obbligo e ad altri consessi scolastici ed extrascolastici. Tutti vuol dire tutti, 100% salvo i malati e gli assenti giustificati. Le indicazioni raccolte durante i dibattiti svolti dopo le presentazioni sono state analizzate. Molti collegi hanno ritenuto superflua una presa di posizione scritta, avendo avuto l’opportunità di esprimersi durante le presentazioni-discussioni in sede", ha scritto.