POLITICA
Quadri, "senza esercitare pressioni finanziarie, la Svizzera non otterrà nulla dall'Italia. Consiglio Federale, che fai?"
Il leghista sottolinea come "questo Governo italiano è ancor più intenzionato a tutelare i frontalieri. Se bloccassimo i ristorni, a Berna come agirebbero?"

BERNA – Via i ristorni, per sbloccare la situazione. Lo aveva chiesto l’UDC qualche giorno fa, torna alla carica la Lega con Lorenzo Quadri, convinta che sia l’unico modo per avere risposte in merito all’accordo fiscale fra Italia e Svizzera che “stando alle promesse dell’ex CF Widmer Schlumpf, avrebbe dovuto essere realtà da ormai quattro anni. La stessa ex direttrice del DFF nel 2014 aveva annunciato alla Deputazione ticinese alle Camere federali che, in caso di “reticenza” italiana, avrebbe proposto al Consiglio federale l’adozione di “misure unilaterali” nei confronti dell’Italia: segnatamente la denuncia della Convenzione del 1974 sui ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri”.

Così non è stato, evidentemente, ed ora la situazione pare essersi incagliata definitivamente, anche perché “le nuove maggioranze politiche italiane appaiono – com’era ampiamente prevedibile- ancora più intenzionate a tutelare i privilegi fiscali dei frontalieri; per quanto essi siano ingiustificati, in prima linea nei confronti dei cittadini italiani che lavorano in patria”.

Quindi, Quadri chiede la linea dura. “Non è più possibile né ragionevole negare che, senza esercitare pressioni di tipo finanziario, ovvero senza interrompere il flusso annuo dei ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri - il cui ammontare è ormai lievitato a quasi 84 milioni di Fr all’anno! –la Svizzera non otterrà mai nulla dalla Vicina Penisola. Il che significa: o il governo ticinese blocca il versamento dei ristorni, o il CF disdice la sopra citata Convenzione del 1974 (oppure entrambe le cose, nell’ordine indicato)”. Attenzione, “al proposito, va rilevato che la decadenza automatica dell’accordo contro la doppia imposizione con l’Italia in caso di disdetta della Convenzione è un’ipotesi, ma non una certezza. Ci sono esperti che sostengono il contrario”.

Il leghista con un’interpellanza rivolge alcune domande al Consiglio Federale:

"- Il CF, vista la fase di stallo permanente, è disposto a finalmente denunciare la Convenzione del 1974 sui ristorni delle imposte dalla fonte dei frontalieri, così come annunciato dall’ex CF WidmerSchlumpf nel 2014?

- Nel caso in cui la maggioranza del governo ticinese decidesse di bloccare il versamento dei ristorni, il CF sarebbe pronto ad appoggiare tale scelta, o per lo meno a non esercitare pressioni per ottenere il versamento?

- Poiché il prezzo dell’accordo del 1974 è stato scaricato interamente sul Ticino: il CF è finalmente disposto a distanziarsi dalla linea fin qui tenuta ed a riconoscere un risarcimento al Ticino?"

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