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08.03.2018 - 13:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

I ristorni legati ai parcheggi? Romano sonda il terreno con una serie di domande al Consiglio Federale

Il pipidino aveva annunciato che avrebbe affrontato il tema, e chiede: "c'è l'opportunità di discutere con l'Italia per far sì che i ristorni del 2018 e 2019 siano legati ai parcheggi? Si può vincolare la somma per una determinata opera? E il Cantone che margine di manovra ha per un accordo con la Lombardia?"

BERNA – I ristorni per coprire la mancanza cronica di posteggi, uno dei problemi legati alla linea Varese-Lugano (non gli unici, purtroppo…). Un tema già emerso in precedenza, non solo per la tratta inaugurata da poco, ma sempre bocciato a livello ticinese. Marco Romano, quando la tematica, a pochi giorni dall’apertura della “linea dei frontalieri” aveva mostrato quanti pochi posteggi ci fossero, aveva annunciato di voler parlare con Consiglio Federale in modo da legare i ristorni al miglioramento della situazione.

Ora torna sull’argomento con un’interpellanza, spiegando che “l’accordo fiscale vigente sull’imposizione dei frontalieri in Ticino prevede un annuale versamento di una quota parte del 38,8% dell’importo totale incassato dall’erario svizzero a favore dell’Italia, comunemente definito ristorno. "Il versamento è eseguito dall’autorità cantonale nell’ambito dell’accordo bilaterale CH-I vigente.
Storicamente il ristorno, che lo Stato centrale italiano riversa ai comuni di frontiera e che garantisce per quest’ultimi una risorsa fiscale rilevante, ha anche una valenza di compensazione fiscale destinata a coprire spese e investimenti per infrastrutture pubbliche". Ecco, in poche, parole cosa sono e a che cosa servono i ristorni.

E si arriva alla nuova linea, “un’opera internazionale destinata ad offrire un servizio ferroviario pubblico efficiente per gestire il traffico transfrontaliero tra Nord Italia e Ticino. Il collegamento ferroviario rappresenta un’opportunità per gli oltre 60 mila frontalieri che si muovono quotidianamente nella regione. L’utilizzo massiccio della ferrovia decongestionerebbe notevolmente le strade che sono al collasso. A collegamento avviato, è emersa la problematica della cronica e grave mancanza di posteggi presso le stazioni ferroviarie su lato italiano. Il trasporto pubblico su gomma verso le stazioni ferroviarie italiane è carente e l’assenza di posteggi atti a stimolare il Park&Rail (P&R) presso le stazioni compromette l’utilizzo della ferrovia", prosegue Romano.

Dunque, convinto che il tema potrà diventare centrale nel discorso politico ticinese, chiede al Consiglio Federale:

“1) Il Consiglio Federale intravede l’opportunità di discutere con l’Italia la possibilità che i ristorni dei prossimi anni, ad esempio 2018 e 2019, siano destinati specificatamente a realizzare parcheggi P&R presso le stazioni italiane della linea ferroviaria Varese-Lugano?

2) Il quadro normativo internazionale vigente permette di creare un vincolo formale per l’utilizzo dei ristorni per realizzare parcheggi P&R?

3) In assenza di possibilità formali, quali azioni intende intraprendere la Confederazione per stimolare la realizzazione delle opere necessarie a utilizzare la linea ferroviaria?

4) Quale margine è dato al Cantone, nell’ambito delle proprie competenze di politica internazionale transfrontaliera, di costruire un accordo con la regione Lombardia che vincoli l’utilizzo dei ristorni alla realizzazione dei P&R?

5) Il Consiglio federale intravvede altre possibilità politiche e operative per realizzare le infrastrutture mancanti?”
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