POLITICA
Alla ricerca di normalità. Speziali: "Servono regole per far convivere virus e riaperture"
Il presidente liberale al Comitato Cantonale: "Berset, se aprire prima di febbraio non è realistico, non è nemmeno pensabile protrarre le chiusure dopo febbraio. Il rischio sarebbe di ammalare la società di mali altrettanto pericolosi"

BELLINZONA - Ormai anche le riunioni politiche, dai Comitati Cantonali in giù, si tengono su Zoom: è la nuova normalità. Il PLR, che si è riunito ieri, vuole però una normalità più vicina a quella che si conosceva sino a un anno fa e chiede certezze a Berna. 

“Occorre una strategia d’uscita da parte del Consiglio federale. Non solo per l’economia, ma anche per la società. Abbiamo bisogno di prospettive. Prospettive importanti per le aziende, ma anche per le persone in carne ed ossa", ha detto il presidente Alessandro Speziali.

"La politica federale non sa però darci ancora un orizzonte temporale": in effetti, nella conferenza stampa di qualche giorno fa è stato affermato come non si riaprirà prima della fine di febbraio ma forse nemmeno a inizio marzo. 

"La mancanza di prospettive genera incertezza e paure. Servono regole ragionevoli di convivenza con il virus. In questo senso, un lockdown di cui non si vede la fine, non è una soluzione. Ma è una politica rigida, paralizzata, sempre meno compresa dalla popolazione che non può cessare di identificarsi con le proprie istituzioni. E dunque, per rispondere a Berset, se aprire prima di febbraio non è realistico, non è nemmeno pensabile protrarre le chiusure dopo febbraio. Il rischio sarebbe di ammalare la società di mali altrettanto pericolosi. O forse di più”, ha affermato, proseguendo: "L’insicurezza per il posto di lavoro mina la propria autonomia finanziaria e quindi la fiducia nel futuro, e questo comporta pressione psicologica, ansie, paure. Aumentano le percentuali di chi soffre di depressione, una malattia che non si debella con una risata liberatoria". 

Il ritorno a una vita 'normale' è dunque prioritario. "Servono regole ragionevoli di convivenza con il virus, anche con le aperture. In questo senso, un lockdown di cui non si vede la fine non serve a nulla, è controproducente. Questa è una politica rigida, paralizzata, sempre meno compresa dalla popolazione". Ovvero: se il virus non può al momento essere sconfitto, ci deve convivere.

Per quanto riguarda i temi in votazione il 7 marzo, no all'iniziativa sul burqa, sì alla legge  federale sui servizi dell'identificazione elettronica e all'accordo di libero scambio con l'Indonesia. 

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