POLITICA
La nuova via dell'UDC: "Un cartellino coi costi su alcuni servizi pubblici"
Una mozione con primo firmatario Sergio Morisoli si pone l'obiettivo di aumentare la trasparenza rispetto alle spese pubbliche, in modo da poter anche chiedere consigli ai cittadini su come migliorare

BELLINZONA - I servizi dello Stato costano ma non si sa quanto. Per i cittadini è difficile valutare quanto si spende, se sia poco o tanto, perchè quelle voci non si trovano facilmente. L'UDC dunque chiede trasparenza, con l'intento di coinvolgere la popolazione, incaricata di dare nuove idee per la spesa pubblica. Prima, però, è necessario che essa conosca i conti e i costi.

"Per generare un primo passo verso la consapevolezza che nulla è gratis e che qualcuno paga, che gli investimenti ci vogliono ma non con qualsiasi prezzo, è necessaria la conoscenza e
l'educazione", si legge in una mozione di Sergio Morisoli, capo gruppo UDC, con Roberta Soldati, Lara Filippini, Daniele Pinoja, Paolo Pamini, Tiziano Galeazzi, Edo Pellegrini.

Lo scopo è quello di "aumentare la trasparenza della spesa pubblica per permettere alle cittadine e i cittadini di prendere più coscienza su come vengono amministrati i loro soldi. La conoscenza aiuterà a formare una cultura della parsimonia, a farli più partecipi, ma anche a evitare sospetti e polemiche vuote. Un primo passo consiste nel far sapere quanto costano le cose a colpo d’occhio, quando uno passa in strada, senza dovere faticosamente cercare queste informazioni in internet". 

L’UDC vuole tentare quella che definisce una via nuova: "Visto che sul mercato privato, quasi tutto ha un'etichetta con un prezzo che permette alle consumatrici e ai consumatori di paragonare e poi decidere, così sarebbe utile alla popolazione conoscere anche i prezzi per le infrastrutture e i beni dello Stato. La mozione dell’UDC propone al governo di valutare e introdurre delle etichette ben visibili su edifici pubblici recenti o nuovi (case, rotonde ecc.) indicando i crediti votati e i costi definitivi, i moduli deliberati e i beneficiari degli appalti. Anche in alcune aule scolastiche o su oggetti costosi nelle scuole ci sarebbe da indicare il costo per sensibilizzare gli allievi al valore delle cose. L’UDC consiglia anche di introdurre nei corsi di civica dei concetti quale economicità, parsimonia, efficacie ed efficienza in ciò che fa lo Stato".

"Si fa un gran parlare di risanamento, di conti pubblici in squilibrio e di debiti in crescita. Si aprono dubbi e conclusioni affrettate sull’impiego dei mezzi pubblici, si sospetta che tutto ciò che lo Stato fa costa troppo, che ci sono sprechi e via dicendo", si legge nel testo. "Un primo passo per correggere i conti è quello di generare la cultura della parsimonia attraverso l’informazione presso i politici, i funzionari, ma anche nei cittadini e negli allievi. Sappiamo tutti che parlarsi addosso tra "eletti" in sede di Preventivi e Consuntivi, non porta
molto lontano nella parsimonia e nell’economicità. Occorre allargare la cerchia e cercare nuove idee presso i cittadini, informandoli su dove finiscono i loro soldi, aspettandoci suggerimenti di miglioria".

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