POLITICA
Esercito a scuola, i comunisti non ci stanno. "Il DECS lo sapeva? Quali gli scopi didattici?"
Lea Ferrari e Massimiliano Ay interrogano il Governo in merito alla presenza dei militari all'ex SPAI di Locarno. "I docenti sono stati avvertiti solo il giorno prima che potevano approfittarne per delle attività didattiche"

LOCARNO - Presenza insolito alla SPAI di Locarno (oggi Centro Professionale Tecnico): mercoledì infatti, dalle 8 alle 17, davanti alla scuola c'era l'esercito. Il motivo? Non è ben chiaro, anche se ai docenti pare sia stato detto di approfittarne, se lo volevano, per coinvolgere i militari in attività didattiche. Il fatto non è piaciuto ai comunisti, che hanno inoltrato un atto parlamentare per capire che cosa è successo.

"Ci risulta che il giorno prima gli insegnanti siano stati invitati ad approfittare di tale presenza al fine di organizzare attività didattiche con le classi. Nel frattempo Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha preso posizione, denunciando quanto avvenuto come l’ennesimo (quanto subdolo) tentativo delle forze armate di interferire con i programmi scolastici", scrivono in una interrogazione Lea Ferrari e Massimiliano Ay.

Che chiedono:

"1) Il DECS è al corrente di questa iniziativa dell’esercito presso il CPT di Locarno? Quando è stata prevista e organizzata? Quali altre sedi scolastiche sono state o saranno oggetto di tale attenzione da parte delle forze armate?

 2) Quali erano gli scopi didattici di questa presenza dell’esercito a scuola? In conformità a quale parte dei piani di studio impartito al CPT si inseriva l’offerta dell’esercito di incontrare le classi?

3) Se era un’attività ritenuta utile da un punto di vista educativo, a cosa è dovuto il corto preavviso con cui sono stati informati i docenti?

4) Quanti docenti del CPT di Locarno hanno effettivamente approfittato della presenza dell’esercito quel giorno a scuola accompagnando le proprie classi a visitarne i mezzi e a incontrarne i funzionari? Con quali motivazioni didattiche hanno giustificato la modifica – peraltro così repentina – della loro lezione?

5) Durante le visite delle classi agli ospiti in divisa è stato garantito il pluralismo di insegnamento? In che modo?

6) Agli studenti delle classi coinvolte che avessero manifestato un’obiezione di coscienza veniva garantita la libertà di non partecipare a tale visita alle forze armate?

7) Nel nome del pluralismo e della neutralità dell’insegnamento, il CPT di Locarno prevede ora di organizzate incontri simili anche, ad esempio, con enti attivi nell’ambito del Servizio Civile Sostitutivo previsto dall’art. 59 cpv. 1 della Costituzione federale?".

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