POLITICA
Andrea Togni sui tagli di Lugano: "Aperitivi e francobolli... è crisi di nervi"
"Sono davvero questi i risparmi sostanziali che una città come Lugano deve avere il coraggio di implementare, o esistono altre aree dove le spese potrebbero essere ridotte?"

di Andrea Togni *

La decisione di annullare il tradizionale aperitivo di Natale per i dipendenti della città di Lugano ha suscitato perplessità sull'efficacia e l'impatto sostanziale di queste prime misure di austerità proposte dal Municipio. La città deve fronteggiare una situazione finanziaria complessa e l’esecutivo dovrà presto difendere in CC il preventivo 2025 ed il piano finanziario 2025-28 recentemente presentato. Tuttavia, tagliare iniziative simboliche e aggregative come l'aperitivo di Natale rischia di compromettere il coinvolgimento del personale, che già si trova a operare in un contesto di sfide crescenti e di incertezza relativamente alle vere misure di risparmio che saranno adottate.

L'aperitivo di Natale non rappresenta solo un momento di festa, ma anche un'opportunità per rafforzare il senso di appartenenza e impegno all'interno dell'amministrazione. È lecito domandarsi se questi tagli siano davvero una soluzione adeguata di risparmio o se rischiano piuttosto di minare la motivazione, con un possibile impatto negativo sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini. Sono davvero questi i risparmi sostanziali che una città come Lugano deve avere il coraggio di implementare, o esistono altre aree dove le spese potrebbero essere ridotte?

In un periodo in cui si tende ad investire nella valorizzazione del capitale umano, Lugano sembra prendere una direzione opposta: per mantenere alta la qualità dei suoi servizi e l'efficienza della sua amministrazione, potrebbe essere più produttivo investire sui dipendenti piuttosto che cancellare eventi aggregativi.

Oltre all'annullamento dell'aperitivo di Natale, un'altra misura ha suscitato scalpore: l’obbligo del francobollo sulla busta per il voto per corrispondenza. Un provvedimento che appare come un passo indietro rispetto a un principio fondamentale della democrazia: facilitare la partecipazione dei cittadini alla vita politica. Imporre un costo per esprimere il proprio voto rischia di scoraggiare ulteriormente la partecipazione elettorale, in un periodo in cui il distacco tra cittadini e doveri civici è preoccupante. Un francobollo potrebbe sembrare un dettaglio, ma è noto che le piccole barriere possono avere un impatto significativo, specialmente tra le fasce più vulnerabili della popolazione.

È fondamentale avvicinare i cittadini alla politica e rendere il processo di voto il più accessibile possibile, e non proporre scelte potenzialmente controproducenti. La democrazia si basa sulla partecipazione e sulla trasparenza, e qualsiasi azione che renda il processo di voto più complesso o oneroso potrebbe allontanare ulteriormente i cittadini, minando la legittimità stessa delle istituzioni. Contenere la spesa passerà anche dai piccoli gesti, ma è essenziale che le misure adottate non compromettano la motivazione dei dipendenti e la partecipazione dei cittadini al voto, e siano veramente incisive laddove la città ha vera capacità di risparmio ed incremento delle entrate.

* consigliere Comunale PLR

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