POLITICA
Quella foto di Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti...
Da tre giorni circola in modo virale uno scatto che ritrae i due giudici destituiti dal Consiglio della magistratura. E a Palazzo non si parla d’altro. Ecco perché

Da tre giorni circola in modo virale una fotografia che ritrae Francesca Verda Chiocchetti e Siro Quadri, i giudici destituiti dal Consiglio della magistratura. E naturalmente l’immagine è circolata sui cellulari di molti deputati in Gran Consiglio, ma non solo, suscitando reazioni di vario genere. E a Palazzo non si parla d’altro. Ma perché? Perché nella foto, scattata durante una serata in un noto ritrovo pubblico del Locarnese, Siro Quadri indossa abiti femminili.

La foto, è bene precisarlo, è stata pubblicata sulla pagina Facebook del locale - dove è visibile tuttora - e non è dunque uno scatto “rubato”, e neppure legato a una festa di carnevale. Questa immagine diventa di per sé una notizia in quanto discussa in ambienti politici ma non solo e in quanto i due giudici non sono privati cittadini: per quanto esautorati hanno presentato un ricorso per essere reintegrati nella loro funzione. Abbiamo tuttavia ritenuto di non pubblicare lo scatto in quanto non è oggetto di alcun tipo di procedimento. I due protagonisti, come il loro legale, l’avvocato Marco Broggini, hanno ritenuto di non rilasciare, per ora, alcuna dichiarazione.

Tra coloro che hanno ricevuto lo scatto c’è anche il presidente della Commissione giustizia Fiorenzo Dadò, al quale abbiamo chiesto una reazione, considerato che si era espresso in modo severo sui comportamenti del presidente del Tribunale penale Mauro Ermani, nel frattempo dimessosi.

“In generale è importante capire quando finisce una fase della vita e ne comincia un’altra, il che vale per chiunque, ma in particolare per chi ricopre ruoli di rilievo e ha delle responsabilità”.

Cioè?

“Non possiamo pensare di essere eternamente bambini e nemmeno adolescenti tardivi. Gli anni passano, le responsabilità, le situazioni e ruoli cambiano, e si fa presto a rendersi ridicoli. Quando uno si avvicina ai 60 dovrebbe aver capito l’ABC e in particolare la differenza tra ciò che è opportuno e ciò che non lo é. Ancor più se è sotto i riflettori e nell’occhio del ciclone. Quel che è successo al Tribunale penale lo scorso anno ha fatto emergere un quadro desolante e ha messo a soqquadro l’immagine della Giustizia. Al punto che la Commissione giustizia che presiedo e il Gran Consiglio hanno chiesto che venga introdotto al più presto un codice etico per i magistrati. Da ciò che abbiamo visto in questi mesi sembra una richiesta più che legittima”.

E per quanto riguarda la foto?

“Non c’è molto da dire. La foto pubblicata sui social del locale pubblico, insieme a tante altre che ritraggono giovani e giovanissimi vestiti normalmente e non in maschera che ballano, sta girando ovunque. Ovunque tu vada te le fanno vedere e ti dicono le stesse cose”.

Per esempio?

“Cosa vuole che le dica? Vada a chiedere in giro. Evidentemente quella foto stride con la situazione in cui si trovano i due magistrati e con quanto successo in questi mesi. Non so… Avranno forse sentito lo sfrenato bisogno di svagarsi e di liberare la mente, oppure semplicemente Siro Quadri o si è preso gioco delle persone cosiddette non binarie o ha rivelato una parte di sé molto privata, e in tal caso si tratterebbe di una legittima scelta e va bene così. Comunque, al di là di ogni possibile giudizio, come in tutte le cose ognuno di noi quando è adulto alla fine è responsabile delle proprie azioni e se quello che facciamo non ci giova vale il detto popolare: chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

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