POLITICA
Pierre Rusconi gela la Lega a Matrioska: "L’alleanza nel 2027? Per il Ticino non è necessaria"
L’ex presidente UDC critica duramente l’arrocco in Governo e l’ipotesi di una lista unica: “Basta con i politici incollati alla sedia. Dopo 12 anni si può anche lasciare”  

MELIDE - Nel pieno del dibattito sull’arrocco tra Norman Gobbi e Claudio Zali al Governo, si accende lo scontro tra Lega dei Ticinesi e UDC, ai ferri corti in vista delle elezioni cantonali del 2027. Un’operazione definita dai democentristi “inopportuna, inutile e dannosa” e che rischia di minare le trattative per una possibile alleanza elettorale. A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stato Pierre Rusconi, già presidente dell’UDC Ticino, ospite ieri, martedì, a Matrioska su Teleticino. Interpellato da Marco Bazzi sull’ipotesi di lista unica Lega-UDC, Rusconi ha risposto senza mezzi termini: “Se si guarda in ottica cadregopoli, l’alleanza può servire. Ma se penso al futuro del Ticino, non è necessaria.”

Il riferimento è chiaro: secondo Rusconi, le intese politiche non possono ridursi a un gioco di poltrone. “Servono persone giuste al posto giusto, possibilmente pronte a farsi da parte se non fanno bene il loro lavoro”, ha affermato. Per poi rincarare: “Se il presidente degli Stati Uniti se ne va dopo al massimo 8 anni, dopo 12 si può tirar fuori un consigliere di Stato ticinese, la cui pensione è comunque garantita.”

Intanto, il Mattino della domenica, voce leghista, ha reagito con durezza alla posizione dell’UDC, definendo l’uscita “fuori luogo nella forma e inutile nella sostanza”. Il settimanale sottolinea inoltre che, con Zali alle Istituzioni, sarebbe difficile per l’UDC giustificare un “veto ad personam” su una lista unica. Il giornale difende dunque l’alleanza: “Di principio favorevole: ha sempre giovato a entrambe le formazioni”. Al contempo, paventa gli effetti di una rottura: perdita di un consigliere di Stato per la Lega, di un consigliere agli Stati per l’UDC, e brutte sorprese a Lugano.

Più prudente il commento del vice-coordinatore leghista Gianmaria Frapolli, anche lui ospite di Matrioska: “Le alleanze si fanno con i temi, non per definizione. Se ci saranno gli argomenti e le persone giuste si farà, altrimenti si sceglieranno altre vie.”

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