Il Governo: "Se il bilancio del prossimo anno riesce a rimanere entro i limiti, i dati contenuti nel Piano finanziario 2027–2029 confermano invece la fragilità della situazione"
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha approvato il Preventivo 2026 del Cantone, che presenta un disavanzo d’esercizio di 97,4 milioni di franchi. Una cifra importante, ma che consente comunque di rispettare il vincolo costituzionale del freno ai disavanzi pubblici. Per contenere la crescita della spesa, l’Esecutivo ha inserito ulteriori misure di rientro finanziario pari a circa 120 milioni di franchi.
Se il bilancio del prossimo anno riesce a rimanere entro i limiti, i dati contenuti nel Piano finanziario 2027–2029 confermano invece la fragilità della situazione: il Ticino dovrà fare i conti con nuovi e pesanti oneri legati a riforme approvate in votazione popolare e a decisioni federali, che rischiano di aggravare i conti in maniera sostanziale.
I numeri del 2026
Il Preventivo prevede un autofinanziamento di 134 milioni di franchi, pari al 46,2% degli investimenti. Considerato un onere netto per investimenti di 290 milioni, il disavanzo complessivo ammonta a 156 milioni, mentre il debito pubblico a fine 2026 dovrebbe superare i 2,9 miliardi. Il capitale proprio resta negativo, attestandosi a –361,9 milioni.
La spesa corrente cresce di 107 milioni rispetto al 2025 (+2,6%). Gli aumenti maggiori si registrano nei trasferimenti (+95,8 milioni), nelle spese finanziarie (+9,2 milioni) e nel personale (+8,9 milioni). I ricavi correnti salgono a loro volta di 104 milioni (+2,6%), grazie soprattutto ai contributi federali e comunali (+62,4 milioni) e all’aumento dei ricavi fiscali (+47,8 milioni).
Le misure di riequilibrio
Il Governo sottolinea come gli sforzi di risanamento avviati con i preventivi 2024 e 2025 proseguano anche con quello del 2026. L’impatto cumulato delle misure adottate negli ultimi tre esercizi ammonta a quasi 190 milioni di franchi. I tagli e gli interventi riguardano tutti i settori: dal personale ai beni e servizi, dai trasferimenti ai ricavi.
Le misure, in parte di competenza del Consiglio di Stato e in parte del Parlamento, sono pensate in un’ottica di equa partecipazione di tutti i settori al risanamento dei conti. Per i Comuni, le nuove disposizioni comporteranno un lieve beneficio, compensato però dall’aumento del gettito derivante dall’adeguamento delle stime immobiliari e da altri interventi puntuali.
Le incognite che pesano sul futuro
Oltre alle difficoltà strutturali, sul Cantone si abbattono i costi delle decisioni politiche recenti. L’approvazione delle due iniziative popolari sui premi di cassa malati – la prima per contenere i premi entro il 10% del reddito disponibile e la seconda per aumentare le deduzioni fiscali – implica un aggravio stimato in 350 milioni di franchi. Una cifra che non è stata inserita né nel Preventivo 2026 né nel piano finanziario. Il Consiglio di Stato ha annunciato incontri con tutte le parti interessate per discutere la modalità di entrata in vigore e, soprattutto, il finanziamento di queste misure.
A queste spese si aggiunge l’impatto della riforma federale sul valore locativo, che potrebbe pesare fino a 55 milioni dal 2028, e quello della riforma sanitaria EFAS, insieme alle misure di risparmio della Confederazione. Considerando tutti questi fattori, il disavanzo complessivo rischia di superare i 700 milioni, una cifra insostenibile per il Cantone.
La sfida del medio periodo
I dati del piano finanziario confermano che dal 2027 non sarà più possibile rispettare i vincoli del freno ai disavanzi, imponendo al Cantone di adottare ulteriori e dolorosi correttivi. Il Consiglio di Stato avverte che la Costituzione impone non solo di rimanere nei limiti di spesa annuali, ma anche di compensare il saldo negativo del conto di compensazione.
Gli sforzi compiuti negli ultimi tre anni hanno migliorato la tendenza, ma non bastano: il raggiungimento dell’equilibrio finanziario diventa ora ancora più complicato alla luce dei nuovi oneri decisi a livello cantonale e federale. Secondo il Governo, sarà necessario un impegno collettivo – Consiglio di Stato, Parlamento, Comuni e partner sociali – per garantire la copertura finanziaria e mantenere la sostenibilità del bilancio pubblico.