POLITICA
Polizia sotto pressione, Capoferri porta il caso in Gran Consiglio
Dopo il sondaggio shock, l’ex capitano della Cantonale regione luganese e deputato del Centro chiede chiarimenti al Governo sul clima interno e sulle condizioni di lavoro degli agenti
TiPress / Alessandro Crinari
CRONACA

Disagio in Polizia cantonale: 7 agenti su 10 hanno pensato di andarsene

09 OTTOBRE 2025
CRONACA

Disagio in Polizia cantonale: 7 agenti su 10 hanno pensato di andarsene

09 OTTOBRE 2025

BELLINZONA - Giovanni Capoferri, già capitano della Polizia cantonale regione luganese e oggi deputato del Centro, ha presentato un’interpellanza al Consiglio di Stato per chiedere risposte chiare e interventi urgenti sul malessere che attraversa il corpo. Il sondaggio reso pubblico l’8 ottobre ha infatti rivelato una situazione allarmante: oltre il 70% degli agenti dichiara di aver pensato di lasciare la Polizia e uno su quattro sta già cercando un nuovo impiego (vedi correlati).

Secondo Capoferri, questi numeri non possono essere ignorati, perché mettono in discussione non solo il benessere del personale ma anche l’efficienza del servizio e la fiducia della cittadinanza nelle istituzioni.

Nell’interpellanza, il deputato chiede al Governo come valuti i risultati del sondaggio e quali misure immediate intenda adottare per migliorare il clima di lavoro, soprattutto nei reparti maggiormente esposti al sovraccarico operativo. Propone inoltre di valutare la creazione di un’indagine indipendente o di un gruppo di lavoro paritetico che analizzi in profondità le criticità emerse, e domanda se sia previsto un piano di comunicazione e dialogo diretto con gli agenti per ristabilire la fiducia tra base e vertici. Capoferri chiede infine che il Consiglio di Stato riferisca entro tempi brevi al Gran Consiglio sugli esiti delle misure intraprese.

Per l’ex capitano, che conosce dall’interno la realtà della Polizia, questo è il momento di affrontare la questione con serietà e trasparenza, prima che la disaffezione e lo stress logorino ulteriormente un servizio essenziale per la sicurezza del Cantone.

Pubblichiamo di seguito il testo dell’interpellanza:

"Negli ultimi giorni i principali media cantonali hanno diffuso i risultati di un sondaggio condotto tra gli agenti della Polizia cantonale, dal quale emergono segnali allarmanti: un clima di lavoro ritenuto positivo solo da una minoranza, un diffuso senso di stress e una percezione di distanza tra la base e i vertici del corpo. Le criticità citate – carichi di lavoro elevati, carenza di risorse operative, mancanza di riconoscimento e di ascolto – rischiano di compromettere la tenuta complessiva del servizio di polizia, oltre che il benessere psicologico del personale. Il Consiglio di Stato, quale autorità responsabile della sicurezza pubblica e dell’organizzazione amministrativa del Dipartimento delle istituzioni, è chiamato a garantire che la Polizia cantonale possa operare in condizioni adeguate e in un contesto motivante e sostenibile.

Domande al Consiglio di Stato:

1. Come valuta il Consiglio di Stato i risultati del sondaggio e il grado di malessere espresso dal personale della Polizia cantonale?

2. Quali misure urgenti intende adottare per migliorare il clima di lavoro e sostenere il personale, in particolare nei reparti maggiormente esposti al sovraccarico operativo?

3. Ritiene opportuno avviare un’indagine interna indipendente o costituire un gruppo di lavoro paritetico per analizzare in profondità le criticità emerse e proporre interventi strutturali?

4. È previsto un piano di comunicazione o di dialogo diretto con il personale per ristabilire la fiducia tra base e vertici?

5. Entro quale termine il Consiglio di Stato intende riferire al Gran Consiglio sugli esiti delle misure intraprese?".

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