L'istituto cantonale “ha svolto le proprie verifiche aggiornando regolarmente la Finma”, l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari

LUGANO – Enea Petrini rimarrà nel Consiglio di amministrazione di BancaStato fino alla scadenza naturale del suo mandato, prevista per la fine di luglio 2026. Ma lo farà senza più ricoprire alcun incarico interno: l’avvocato e notaio, autore del famoso rapporto sul caso Hospita, è stato infatti sollevato dalla presidenza della Commissione di sorveglianza e dei rischi, funzione che ricopriva dallo scorso aprile.
Il ridimensionamento del suo ruolo è emerso ieri nel corso di un incontro tra una delegazione del Consiglio di Stato – composta dai consiglieri Christian Vitta, Claudio Zali e Marina Carobbio – i vertici dell’istituto cantonale, rappresentati dalla presidente del Cda Michela Ferrari-Testa e dal presidente della Direzione generale Fabrizio Cieslakiewicz, e la Commissione parlamentare di controllo del mandato pubblico guidata da Fiorenzo Dadò.
Secondo quanto comunicato, la banca “ha svolto le proprie verifiche aggiornando regolarmente la Finma”, l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari. La Finma “ha preso atto della conclusione delle verifiche sulla base delle informazioni oggi a sua disposizione”. Nel frattempo, il Consiglio di amministrazione ha informato puntualmente sia il Consiglio di Stato sia la Commissione parlamentare preposta.
Il Governo, da parte sua, ha annunciato l’avvio delle procedure per la sostituzione di Petrini, confermando così la volontà di garantire piena continuità e credibilità agli organi di sorveglianza dell’istituto cantonale.
La presa di posizione chiude (almeno per ora) una fase di verifiche interne e di richieste di chiarimento, confermando da un lato la permanenza formale di Petrini nel Cda, dall’altro la scelta politica e strategica di escluderlo dagli incarichi più sensibili fino al termine del mandato.