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21.02.2020 - 14:320

Incubo Coronavirus: sei contagi in Lombardia, 250 persone in isolamento e gli abitanti di tre città confinati in casa

Anche la moglie, incinta di otto mesi, del primo contagiato dal virus è risultata positiva, così come un conoscente ed altre tre persone. I colleghi sono chiusi negli uffici in attesa dei test, si stanno ricostruendo i contatti del 38enne

MILANO – Sei persone contagiate, 150 col fiato sospeso in attesa del test, 160 colleghi del 38enne ricoverato e in gravi condizioni bloccati negli uffici della Unilever prima di essere testati. L’incubo Coronavirus è arrivato con prepotenza in Lombardia, l’invito agli abitanti di Codogno, dove l’uomo vive, e di Castiglione D’Adda, di cui è originario, è di non uscire di casa (precauzionalmente si sono coinvolti anche gli abitanti di Castepusterlengo, dove lavora).

Oltre a lui, contagiati la moglie, incinta di 8 mesi, ricoverata ora in isolamento all’ospedale Sacco di Milano (dove si vorrebbe trasferire anche il marito, ma per ora è troppo grave). A Piacenza sarebbe ricoverata una collega della Unilever, mentre un conoscente del primo contagiato è al Sacco ma starebbe bene pur essendo positivo. Ad essi vanno aggiunti 3 persone che si sono presentate con quadroclinico di polmonite all'ospedale di Codogno, con sintomi di polmonite importante. 

"I casi segnalati in Lombardia sono i primi che si sono verificati sul territorio italiano e ci fanno entrare in una fase nuova": così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma. "Per la prima volta siamo passati da casi di importazione a casi di circolazione locale del virus".

"Ancora non sappiamo da chi si è diffuso il virus, potrebbe non essere da caso zero ma potrebbe anche essere che è guarito. Non abbiamo la certezza di quale sia il caso indice", ha aggiunti l'assessore Gallera.

E ora? "A oggi abbiamo un numero cospicuo di persone su cui stiamo intervenendo, a oggi circa 250 persone sono in isolamento e a cui faremo il tampone", ha spiegato Giulio Gallera. "i invitano cittadini di Castiglione d'Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali. L'invito a restare in casa viene fatto anche a Casalpusterlengo in via assolutamente precauzionale".

Lì si trova infatti la ditta dove lavora il 38enne: i 160 colleghi sono in attesa di essere sottoposti al test. 

Stando a quanto si sa, negli ultimi giorni prima di stare male l’uomo è andato a correre e poi al lavoro, ha giocato a pallone e ha preso parte a tre cene negli ultimi 4 giorni. Domenica 2 febbraio aveva partecipato ad una gara podistica in Liguria, tra Santa Margherita Ligure e Portofino, e una settimana dopo, il 9 febbraio, a Sant’Angelo Lodigiano.

Il possibile paziente zero, l’amico con cui l’uomo e la moglie erano andati a Cena, un manager che passa in Cina la maggior parte dell’anno, è asintomatico, ma potrebbe aver avuto il virus. È al momento all’ospedale di Codogno. Lavora per un’azienda di Fiorenzuola D’Arda e "a scopo precauzionale è stata inviata una squadra sanitaria per il controllo dei lavoratori nell'Azienda Mae di Fiorenzuola", come ha scritto su Facebook il sindaco di Fiorenzuola d'Arda, Romeo Gandolfi. La ditta è stata chiusa precauzionalmente. 

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