SANITÀ
Licenziati per non essersi vaccinati: l'esercito lo poteva fare
Lo ha stabilito il Tribunale Federale, esprimendosi sul caso dei quattro soldati delle forze speciali che si erano visti rescindere il contratto nell'autunno del 2021 per aver deciso di non volere il vaccino contro il Covid

BERNA - Licenziati per aver scelto di non vaccinarsi. Fece discutere la vicenda che coinvolse quattro soldati delle forze speciali, che persero il posto per essersi rifiutati di fare il vaccino contro il Covid. Oggi il Tribunale Federale ha dato ragione all'esercito, pur riconoscendo che l'obbligo era una violazione della libertà personale.

I quattro avevano detto no al vaccino ed erano stati convocati dai loro superiori, che avevano spiegato loro che rischiavano il lavoro se non si fossero adeguati. Nonostante ciò, avevano continuato sulla loro linea. 

La rescissione dei contratti era arrivata nell'autunno del 2021. Ora il Tribunale Federale ha dato loro torto.

Obbligare a vaccinarsi è stata infatti una misura attuata per proteggere i soldati e per preservare la loro disponibilità. Peraltro la situazione dei soldati è diversa rispetto a quella di altri professionisti, perchè  chi si arruola nell'esercito come soldato professionista è infatti legata da un rapporto giuridico speciale, essendo soggetto a un dovere di obbedienza inerente al servizio militare.

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