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Sanità
11.06.2024 - 08:560

La drammatica storia di Sophie, colpita da tetraplegia a causa di una zecca

Dal maggio del 2023 la ragazza è stata paziente del Centro di Notwill e racconta la sua terribile esperienza: “Tutto è iniziato con un attacco epilettico..."

“Ho 17 anni e abito a Thun, nel Canton Berna. Da maggio 2023 ho una tetraplegia incompleta a causa di un morso di zecca. Probabilmente sono stata punta quando abbiamo dormito nel bosco dopo il corso di preparazione alla confermazione e successivamente gli agenti patogeni trasmessi dalla zecca non hanno fatto ammalare solo il mio cervello, ma anche i nervi nel midollo spinale”. È la drammatica testimonianza di Sophie von Grünigen è stata paziente del Centro svizzero per paraplegici di Nottwil fino al marzo scorso.

Una storia pubblicata sul sito web del Centro che tocca un problema spesso sottovalutato: i devastanti danni alla salute che possono provocare le zecche, che in questo periodo iniziano la loro attività nei boschi e nei prati.

“Tutto è iniziato con un attacco epilettico mentre tornavo a casa dall’allenamento di pattinaggio artistico – racconta Sophie -. Tre giorni dopo sono caduta in coma. Quando poi mi sono svegliata nel Centro di Nottwil e mi sono vista allo specchio, sono rimasta scioccata: ma cosa mi è successo? Ero completamente paralizzata, dovevano pure ventilarmi. Era un incubo a occhi aperti. Ma con il tempo ho capito perché mi avevano fatto un buco nella gola. All’inizio mi lasciavano usare la valvola fonatoria per parlare solo poche ore al giorno. Quando non è montata, non si riesce a emettere nemmeno un suono. Una volta volevo dire a mia mamma e al mio fratellino: ‘Vi prego, restate con me ancora un po’, solo un’ora’. Ma non riuscirono a leggere le mie labbra e andarono a casa. È veramente triste quando nessuno riesce a capirti”.

Il 19 ottobre, aggiunge la 17enne, “finalmente mi hanno tolto quel coso dalla gola: mi hanno liberata dal respiratore e per me è stato come rinascere! Da allora mi concentro appieno sulla riabilitazione. Il braccio e la mano sinistra non fanno ancora quello che voglio e per trasferirmi in carrozzina mi devono dare una mano, ma in acqua riesco a fare qualche passo”.

E conclude: “Spero che prima o poi le cose si sistemeranno, perché mi piacerebbe tanto tornare a pattinare… o andare in snowboard!”.

Una storia drammatica che evidenzia i rischi di una puntura da zecca. Sul sito dell’Ufficio del medico cantonale si possono leggere alcune informazioni importanti sulle malattie trasmesse da questi parassiti, sempre più diffusi nei prati incolti e nelle zone boschive.

“Le zecche sono degli acari ectoparassiti che vivono e si alimentano sulla superficie del corpo di altri organismi (definiti come ospiti). Non sono insetti, ma parenti di ragni e scorpioni. Adattati alla vita parassitaria, si nutrono del sangue di animali più grandi come mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e occasionalmente anche dell'uomo. Solo l'apparato boccale (rostro) della zecca viene inserito nella pelle e si ancora solidamente grazie alla presenza di diversi dentini.

In Svizzera, la zecca Ixodes ricinus è la più comune tra la ventina di specie presenti e può trasmettere all'uomo due malattie infettive importanti: la borreliosi di Lyme (presente in Ticino e in Svizzera) e la meningoencefalite verno-estivale da zecca (presente in Svizzera ma non ancora  in Ticino)”.

 

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