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22.10.2015 - 13:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il GLRT graffia: «i numeri parlano chiaro, il miglior movimento giovanile cantonale siamo noi»

Fabio Käppeli : «ottimi risultati dei giovani sulla lista del PLR, dove è proseguito il rinnovamento. Noi di destra? Gatti, ti sbagli. Serve modestia!»

BELLINZONA - Malgrado gli ottimi risultati ottenuti ad aprile alle elezioni cantonali dai propri esponenti, i Giovani liberali radicali (GLRT) a differenza di altri movimenti giovanili legati ai partiti non hanno presentato nessuna lista "in proprio" per le elezioni federali. Al presidente Fabio Käppeli abbiamo chiesto di fare una valutazione delle federali, ma non appena lo contattiamo se la prende con Umberto Gatti, co-presidente di Generazione Giovani. «Loro sarebbero il miglior movimento giovanile?», e sorride. «Un po'di modestia non fa mai male. I numeri parlano a nostro favore, visti i successi con il referendum (sulle tasse di circolazione, ndr.) da record che ha raccolto quasi il doppio delle 7’000 firme necessarie e la successiva votazione, sostenuti da ben 2 cittadini su 3! Ma abbiamo fatto anche diverse raccolte firme in passato che stanno portando i loro frutti, poi ci sono le recenti cantonali, oltre alle comunali… ma lascio giudicare ai lettori».Però voi alle federali non c'eravate... .«Noi non avevamo una lista, per scelta. Siamo soddisfatti di quanto ottenuto dai giovani alle cantonali, con sei rappresentanti in Gran Consiglio, e con quattro giovani in lista per il Consiglio di Stato. Il nostro partito crede nei giovani e nel rinnovamento, ed è stata una strategia vincente. Il rinnovamento è stato portato avanti anche alle federali, con meno ringiovanimento ma con volti nuovi, dove molti erano già attivi a livello comunale ma nuovi sulla scena cantonale».Diceva che non avete schierato una lista per scelta, come mai?«Abbiamo fatto le nostre riflessioni e abbiamo ritenuto che un candidato su una lista giovanile non avrebbe avuto chance, dunque preferivamo proseguire sulla linea dei giovani competenti e di qualità, pronti per assumere la carica di consigliere nazionale, sulla lista PLR. Mettere dei giovani solo per portare voti al partito può essere rischioso e strumentale, ci vuole un grande impegno in campagna e si rischia di avere risultati non eccellenti. Spingiamo dove c'è possibilità di entrare. Se per gli altri l'operazione è riuscita, buon per loro, ma i nostri hanno ottenuto risultato migliori. E faccio notare a Gatti come il PLR è di centro, non spostato a destra, e porta soluzioni concrete!».Bühler e Gatti hanno sottolineato come i giovani che hanno votato per loro magari diversamente non sarebbero andati alle urne, concorda?«Non ne sono convinto, alla fine a contare sono i temi che si affrontano. Anche qualcuno non così giovane può affrontare quelli che stanno a cuore ai giovani. Il PPD con tutte le sue liste ha tenuto i risultati di quattro anni fa, il PLR ce l'ha fatta correndo da solo. Tra le varie liste chi ha avuto la possibilità di farsi vedere, ovvero la GISO, ha chiesto e ottenuto diversi spazi in radio e tv per non fare solo le comparse ma avere un ruolo attivo, diversamente da Generazione Giovani. Il PS ha fatto uno sforzo in questo senso, e la loro lista giovane ha fatto la campagna più attiva».Col senno di poi e visti i risultati degli altri, siete pentiti della vostra decisione?«Non ci pentiamo, ci vogliono tempo e impegno per far bene ed è stato un anno impegnativo tra raccolte firme e elezioni cantonali su cui ci siamo focalizzati bene, avendo concrete possibilità. In Gran Consiglio abbiamo più deputati della Destra e gli stessi dei Verdi... . Il nostro partito crede nei giovani e lo ha dimostrato a più riprese: qualche anno fa si è sfiorata la presidenza con Nicola Pini, ora vicepresidente, e come capogruppo è stato scelto Alex Farinelli. Un giovane che si mette a disposizione avrebbe quindi avuto chiaramente più chance di farcela sulla lista del PLR, dunque giusto candidarsi lì».Qual'è in generale la sua impressione su quanto scaturito dalle urne?«Per il PLR è stato positivo aver aumentato il numero di schede. Meno invece il gande numero di panachage che in termini di voti ci ha fatto perdere qualcosa, bisogna capire come mai. La scheda secca è stata usata solo da 4 PLR su 10, a fronte di un UDC su 2 e quasi 6 leghisti su 10. Dobbiamo riflettere, ma ritengo sia proprio una differenza di elettorato. Personalmente mi aspettavo che vi fosse uno spostamento dei voti dei Verdi verso il PS, invece la parte pro Savoia ha votato Lega e UDC».
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